1. Viaggio a roma - 6 (il gran finale)


    Data: 24/06/2023, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: gioviaf, Fonte: Annunci69

    ... attenzione, sborrami sul ventre, caro”.
    
    Le chiesi “Perché sul ventre e non nel tuo piccolo culo? Sarà più bello per te e per me e non c’è pericolo…”. Mostrò di essere in preda al panico, “No, non nel mio culo”, c’era davvero sorpresa nel suo sguardo. “Non farmi questo Gio” implorò. “Nessuno te lo ha mai infilato nel culetto?” chiesi; “No, mai” mi rispose decisa. Poi, supplicante aggiunse “Tu non vorrai provare con me, vero Gio? Non voglio… deve fare molto male. No, Gio…” ma avevo troppa voglia di farle il culo per rinunciare.
    
    Forse volevo vendicarmi di tutto quello che mi aveva fatto, ma sentii un impulso irrefrenabile. Dovevo aprirle le chiappe con mani violente, brutali e poi infilarle a forza il cazzo dentro, a fondo, fino all’intestino. Volevo sentirla gemere di dolore; però i miei coglioni erano ormai troppo pieni perché potessi impegnarmi in un gioco così lungo e così impegnativo.
    
    “Rassicurati, mettiti tranquilla. E’ nella bocca che ti farò sentire lo sperma”. “Nella bocca. Oh no, questo è impossibile” disse serrando con forza le labbra. “Ti verrò in bocca” continuai. “Ma Gio, non è possibile che tu voglia farmi questo…”. “Edvige, ma veramente tu ancora non hai sentito lo sperma in bocca?”. “Oh no, anche se me lo avesse chiesto mio marito avrei rifiutato”, mi rispose decisa. “Edvige, tutte le donne amano raccogliere in bocca, qualche volta, l’elisir d’amore”.
    
    Le parole non servivano a niente, bisognava agire. Emise un lamento quando glielo sfilai dalle ...
    ... cosce, poi mi misi in ginocchio giusto sopra il suo viso, le presi la testa tra le mani e gliela immobilizzai. “No”, gridava, “Non puoi costringermi a questo”. Scelsi l’istante preciso in cui la sua bocca era aperta e lasciai partire una vera raffica di sperma. Lei cercò di richiudere la bocca ma era ormai tardi, alcuni schizzi le erano finiti in bocca. Tossì un po’ e credetti, dalle smorfie che faceva, che stesse per vomitare per cui fui veramente sorpreso quando la sentii mormorare “Avevi ragione tu: è eccitante, è bello farsi venire in bocca”.
    
    Eravamo là distesi sul divano, l’uno vicino all’altra, incapaci di fare il minimo movimento o di pronunciare una sola parola e non facevamo nulla per uscire da quella dolce prostrazione che segue gli amori goduti fino in fondo. Eravamo in questo stato quando improvvisamente la porta del salotto si aprì.
    
    Con una luce raggiante negli occhi, Tina se ne stava immobile sulla soglia, “Finalmente” disse con aria soddisfatta “Ti sei decisa a farti una sana scopata. Ce n’è voluto ma finalmente mi hai dato retta”. Io mi sentivo imbarazzato ma, con un sorriso ironico, Tina aggiunse “Giuro, mi sono assentata sicura che questo ragazzo ce l’avrebbe fatta a vincere i tuoi ridicoli scrupoli. Ho inventato una scusa per andare via ma sapevo che al ritorno vi avrei trovati così…”.
    
    Accortomi che i miei pantaloni erano ancora aperti, mi affrettai a ricompormi ma Tina mi bloccò “Oh, mio caro, non stare a sentirti imbarazzato, non nascondere il tuo ...