Viaggio a roma - 6 (il gran finale)
Data: 24/06/2023,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: gioviaf, Fonte: Annunci69
VIAGGIO A ROMA - 6
Ero ancora sprofondato nei miei propositi di rivincita dopo la delusione provata nel boschetto quando non ero riuscito ad altro che a venire nelle sue mani invece di infilarlo nella sua succosa tana, quando l’auto si fermò nel cortile della villa di Tina.
Questa venne ad accoglierci con un vestito così leggero e trasparente che quando si profilava in controluce il disegno del suo corpo si stagliava come se fosse stata nuda o quasi, infatti indossava slip ridottissimi e niente reggiseno.
Dopo le presentazioni Tina ci fece accomodare in sala da pranzo dove aveva preparato una merenda deliziosa e generosamente annaffiata da un vinello leggero ma ingannatore. I numerosi bicchieri di vino che stavo bevendo non contribuivano certo a spegnere il braciere che Edvige aveva acceso in me e, oltretutto, la velata puttaneria di Tina mi incuriosiva.
Aveva una faccia provocante e l’espressione concupiscente faceva venire in mente incontri lussuriosi, gli occhi neri frangiati da ciglia pesanti di rimmel, narici frementi, bocca golosa che doveva ugualmente amare, sia leccare giovani fiche che pompare grossi cazzi.
Come finimmo la nostra merenda, Tina disse che doveva recarsi in paese all’agenzia assicurativa per sistemare la pratica di un incidente automobilistico. “Non starò via molto tempo” disse rivolta alla sua amica, poi aggiunge con uno sguardo chiaramente allusivo “Ci penserà Gio a non farti annoiare”. Poteva contare su di me. Questo era certo.
Una ...
... volta solo con Edvige, ci trovammo in un piccolo salotto il cui arredamento faceva ricordavano i boudoir delle cortigiane dell’800, decisi di passare subito all’attacco. Questa volta non mi sarei lasciato commuovere da lamenti e invocazioni, volevo una cosa ed ero determinato ad ottenerla, fosse anche con la forza. Ero disposto a tutto.
Senza porre indugi attirai con la forza la donna contro di me, poi con rabbia affondai i denti nella tenera pelle del suo collo. “Cosa fai?” mi chiese e la sua domanda era insieme un lamento ed un invito. “Ma caro, mi stai facendo male!” esclamò.
Le sollevai il golf e denudai un seno. “Non adesso” implorò ma la sua respirazione si faceva sempre più affannosa. Ah no - pensa - questa volta non ti ascolto, non ho più la forza di aspettare. Hai tirato troppo la corda per chiedermi di essere saggio.
Tenendo sempre il suo seno a piene mani cominciai a succhiarle un capezzolo come un bambino affamato il biberon; aspirai in estasi questo bocciolo di rosa insieme tenero ed eretto. “Caro” sussurrava lei con un filo di voce “Mi stai dando un dolce piacere. Oh Gio… mi riempi di desiderio. Desidero fare l’amore…”
Tutta un sospiro, tutta un contorcimento e senza che me ne accorgessi, aveva fatto scivolare a terra i suoi jeans. Caro, ti voglio, vieni, vieni dentro di me…” Questa volta non le avrei lasciato il tempo di cambiare idea. Al posto di spogliarmi, più sbrigativamente, feci scendere la cerniera dei miei pantaloni, liberai il cazzo e senza ...