La fede d'onice
Data: 21/06/2023,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: PassivoOspitale85, Fonte: Annunci69
... se mi sarebbe piaciuto andarci qualche giorno con lui, in futuro.
Alcuni discorsi erano decisamente prematuri, ma non avendo modo di vederci, probabilmente dimostravamo il nostro reciproco interesse in altro modo, ossia fantasticando, anticipando le tappe.
C’erano aspetti di lui che non capivo, e che mi lasciavano perplesso: la sua estrema possessività (un giorno, a causa del fatto che la sera prima non l’avevo passata con lui, in videochiamata, ma a cena, con degli amici, non mi ha rivolto la parola); il fatto che volesse mi sforzassi di scrivergli in francese, usando il traduttore, ma che non provasse mai a scrivere in italiano; e poi c’erano delle frasi, che talvolta diceva, con uno strano tono:
“mi odi già?”;
“dovresti usare il popper, per farti scopare meglio; qui lo usano tutti”;
“ma come, non mi ami ancora?”;
Perché pensava che sarei arrivato a odiarlo, prima o poi?
Perché pensava che usare una droga fosse lo standard per un rapporto sessuale?
Perché pensava dovessi amarlo? Quando avevamo iniziato a pensare all’amore?
E poi, ovviamente, c’erano i problemi di lingua: per comunicare, nessuno dei due poteva rifarsi alla propria lingua madre; la nostra comunicazione si basava su traduzioni, e dunque sulla semplificazione dei concetti. Le incomprensioni, fra noi, erano una costante.
Ma nonostante ciò, fino a pochi giorni prima al nostro incontro, era sempre stato se stesso, coerente.
Ho iniziato a percepire un forte cambiamento da quando ...
... ho rifiutato la sua proposta di prendere l’auto e andare da lui, per un caffè veloce. Ma non posso credere che sia stata questa la causa di tutto, perché non sarebbe razionale.
C’era un’oscurità insondabile, che non sono riuscito a riconoscere per tempo.
Forse perché ero accecato da lui.
Ho trascurato i segni, ho voluto credere che stesse sbocciando qualcosa.
La sera prima dell’incontro, è stato scortese. In videochiamata sembrava annoiato, nervoso, infastidito da qualcosa. Più volte gli ho chiesto se qualcosa non andasse, ma ha risposto che non era cambiato nulla, che era solo una mia sensazione. A un certo punto mi sono stancato, e gli ho detto che sarei andato a dormire, e che ci saremmo visti l’indomani, finalmente.
Mi ha chiesto a che ora ci saremmo potuti vedere; gli ho risposto “quando vuoi; chiamami quando ti svegli”.
L’iPhone ha iniziato a suonare alle 6.20, svegliandomi aggressivamente.
Non ho fatto in tempo a rispondere, e quando è caduta la chiamata, ho visto la raffica di messaggi che mi aveva lasciato su whatsapp:
5.45 “Just woke up”;
6.00 “Are you ready?”;
6.10 “Why didn’t you answer me”;
6.12 “Im in my car, I’m coming”.
Ho riguardato l’orologio: CRISTO SANTO, ma erano appena passate le 6.00 del mattino, mi stava prendendo per il culo?
Mi ha richiamato, e ho risposto.
Mi ha chiesto dove fossi, con un tono infastidito; gli ho detto che ero a letto, che stavo dormendo.
Ha risposto adirato, urlando; diceva che stava ...