1. Ritorno al noccioleto - parte 10


    Data: 02/06/2023, Categorie: Gay / Bisex Autore: LuogoCaldo, Fonte: Annunci69

    ... capezzoli tra le dita
    
    Poi risalirono sulle spalle, scivolarono lungo la schiena e sfiorarono la colonna, fino al solco delle natiche.
    
    Le strinsero con desiderio e le sollevarono, appiattendomi contro il muro.
    
    In quella posizione mio cugino sosteneva tutto il mio peso del mio corpo, mentre io intrecciavo le braccia sopra alle sue spalle e serravo le gambe intorno al suo busto.
    
    Continuava a baciarmi, dimenandosi sopra di me e infilando le dita dentro al buco del culo.
    
    “Ti amo, Paolo. Mmmh … Ti amo ...” Ripeteva in estasi. “Che fica che hai …”.
    
    Riuscivo a sentire la sua erezione contro la mia.
    
    Ero sopraffatto dal desiderio.
    
    Il timore recente di averlo perso mi rendeva ancora più smanioso.
    
    Allargai le cosce per sentire l’ampiezza del suo bacino e premetti il cazzo duro contro il suo.
    
    “Non te ne andare mai più”. Gli dissi, mordendogli le labbra.
    
    “Mai più!” Rispose lui infilandomi la lingua in gola.
    
    Sentii che la porta della cucina si apriva.
    
    “Dio mio Marzia, ma dove eri finita …?”.
    
    “Cazzo! È mia madre.” Sussurrai. “È con zia Marzia”.
    
    “Mmmmh!” Alfonso mi sorrise con malizia e spinse le dita ancora più dentro alle mie viscere.
    
    “Abbiamo pensato al peggio Marzia … Gaetano è preoccupatissimo”.
    
    “Gaetano non è preoccupato per me. Ha solo paura che parlo”.
    
    “Adesso ti rompo la fica proprio sotto al naso di tua madre”. Disse Alfonso, mentre, mantenendomi in quella posizione con una mano sola, si abbassava la zip e tirava fuori ...
    ... l’uccello.
    
    La sua verga scivolò dentro al buco come un coltello nel burro.
    
    Stavo impazzendo dal piacere.
    
    Serrai le braccia intorno al collo di mio cugino gli leccai il lobo dell’orecchio. “È meglio questo o la passera di Anna?” Sussurrai per provocarlo.
    
    “Non dire stronzate troia”. Rispose cominciando a pompare.
    
    “A lui non interessa nulla di me”. Proseguì la zia piangendo.
    
    “Per favore, Marzia, calmati. Cosa stai dicendo? Che ti è preso adesso? Fammi capire.” Disse mia madre.
    
    Avevo gli occhi fuori dalle orbite, il culo impalato sopra al cazzo duro.
    
    “Ti ricordi quando, appena dopo sposati, ti dissi che avevo scoperto che aveva una relazione?” Disse zia Marzia.
    
    “Si, certo che si …” Rispose mia madre. “Allora lo allontanasti. Ma ormai sono passati moltissimi anni … Il tempo ha dimostrato che hai fatto bene a perdonarlo ...”
    
    “Si … cioè no …”. Disse la zia. “Allora non ti dissi tutto, mi vergognavo”.
    
    Alfonso estrasse la verga dalle mie viscere, mi mise in terra e mi ordinò di girarmi.
    
    Quando fui in quella posizione il porco serrò i glutei con le mani, li allargò con violenza e, flettendo le ginocchia, mi sfondò lo sfintere.
    
    Spingevo la fronte contro la parete ed ero costretto a mordermi le labbra per non gridare.
    
    “Scoprii che aveva un'altra relazione per puro caso”. Proseguì zia Marzia. “Eravamo sposati da poco. Li sorpresi a letto insieme. Nel NOSTRO letto. Capisci?” Disse isterica. “Volevo morire. Lui mi giurò che mi amava. Che tra noi non sarebbe ...
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