Slot machine. Marco, Dante e Elena
Data: 30/05/2023,
Categorie:
Erotici Racconti,
Cuckold
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Autore: perego65, Fonte: RaccontiMilu
... pantaloni e appoggiati alla scrivania” mentre prendevo un righello di legno lungo 50 centimetri ricordo dei fasti che la banca aveva vissuto negli anni 50 del novecento e di cui ancora andava orgogliosa. Dante mi guardò con gli occhi sbarrati e con un filo di voce disse “sta scherzando vero?” “tu lo sai cosa può succedere a un colletto bianco che divide una cella con assassini, stupratori e ladri veri?” credo che l’aggettivo fu la cosa che lo umilió di più e senza dire più niente fece quello che gli avevo ordinato. Dopo i primi 10 colpi gli feci abbassare anche gli slip e continuai fino a quando il sedere non prese un colore rosso acceso. Mentre si ricomponeva mi accorsi anche che non era particolarmente dotato e questo mi procuró un piacere adolescenziale; pensai che da tutta questa storia Elena ne avrebbe almeno potuto trarre qualche vantaggio collaterale. Prima di congedarlo gli dissi che il venerdì successivo sarei stato a cena da loro e che mi aspettavo di trovare piatti ricercati ed Elena con un look elegante e senza mutandine sotto il vestito. Vidi che per un attimo ebbe la tentazione di ribattere ma evidentemente il pensiero della convivenza in una cella di pochi mq con varia umanità lo fece desistere e disse solamente “va bene, grazie”.
Elena: Quella sera, appena tornato dal lavoro, Dante mi disse che il venerdì successivo sarebbe venuto a cena da noi Marco, il suo capo. Dante era nervoso e mi resi immediatamente conto che c’era qualcosa di strano “è ...
... un’occasione importante per me, devo fare bella figura, tutto deve essere perfetto”. Io mi ricordavo dei due tanghi ballati con Marco in milonga e l’idea di averlo come ospite mi procurava un certo piacere. Nei giorni successivi l’agitazione di Dante aumentò in modo esponenziale. Il suo unico pensiero era la cena di cui volle verificare ogni dettaglio. Cosa avrei preparato, quali vini prendere, quali piatti e bicchieri avremmo usato. Compró anche una bottiglia di rum costosissima per il dopo cena. Passò poi ad occuparsi di me. Mi spinse il giorno prima della cena ad andare dall’estetista dove, su sua indicazione, spesi una fortuna: mani, piedi, ceretta, maschera al volto. Per il venerdì mattina mi fissó invece un appuntamento dal parrucchiere più ricercato e costoso della nostra cittadina. Dante non aveva mai brillato per “grandezza” anzi, negli ultimi anni era diventato abbastanza spilorcio quindi questo comportamento mi risutò inspiegabili; sentirmi però nuovamente attraente, almeno per una sera, mi piaceva e quindi non feci troppe domande. Il venerdì nel tardo pomeriggio tutto era pronto e io scesi in salone con un trucco a cui avevo dedicato almeno un’ora che esaltava il taglio dei miei occhi, un rossetto un po’ troppo rosso, un vestito un po’ troppo scollato e le scarpe dal tacco un po’ troppo alto. Dante mi scrutó e mi sembró soddisfatto di tutti questi “troppi” ma poi fece l’ennesima cosa che mi stupí: mi alzó il vestito e mi sfilò le mutandine commentando “così sei perfetta”. ...