1. L’atelier 1


    Data: 19/05/2023, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... ma ero troppo portata ad avere sempre ragione anche e soprattutto con me stessa.
    
    Mi inventai mille motivazioni per giustificare la mia debolezza e la mia imbecillità; nascosi la cosa e fu da quel momento, forse, che nacque in me l’illusione di poterlo ingannare in eterno, con una semplice moina; sta di fatto che anche quella volta Giancarlo si armò di tutta la pazienza di cui era capace e riuscì ad ingoiare un rospo assai più grosso di quanto avevo confessato visto che poi ‘l’eroe’ si vantò della penetrazione anale perpetrata ai miei danni.
    
    Forse le esperienze giovanili erano servite al mio amore che dopo il matrimonio evitò accuratamente di partecipare a festeggiamenti che potessero mettere in difficoltà la mia scarsa resistenza all’alcool e soprattutto agli effetti che produceva su di me; ma era chiaro anche ad un bambino che, per l’ambiente che frequentavamo e per il lavoro che svolgevamo, era impossibile evitare le occasioni mondane, quelle in cui i nostri modelli spopolavano e si vendevano.
    
    L’unica cautela che poteva adottare era marcarmi stretta per impedirmi di esagerare con l’alcool; ma in questo doveva combattere con la mia arroganza; ero convinta di riuscire da sola a tenermi al di qua dei limiti del sopportabile e non avrei mai accettato che in qualsiasi modo o forma mi imponesse dei comportamenti razionali che io non avessi deciso autonomamente; per qualche tempo riuscimmo anche a trovare un equilibrio e, quando arrivavo al limite del pericolo, lui ...
    ... interveniva.
    
    Furono momenti difficili, a volte, perché nei fumi dell’alcool gliene dicevo di tutti i colori e talvolta fu costretto a portarmi via a viva forza; quasi sempre lo offendevo a sangue mentre ero eccitata e sotto gli effetti della sbronza, salvo poi farmi piccola piccola e chiedere mille volte perdono quando mi riprendevo, dopo una sana dormita
    
    Molte volte mio marito mi fece sedere con lui al tavolo di cucina e cercò di spiegarmi che per certi problemi vi sono cure specialistiche; se fossi andata in analisi, forse potevamo prendere il problema alla radice ed estirparlo; la sola idea di dovere ricorrere ad un aiuto esterno per qualcosa che riguardava il mio intimo e che io avevo la presuntuosa certezza di controllare da sola me, lo rendeva nemico.
    
    Gli dissi con protervia che badasse ai suoi limiti e non cercasse di controllare la mia vita; mi sarei imposta io il regime giusto ed avrei risolto i miei problemi senza dovere spiattellare ad un estraneo fatti che appartenevano solo alla mia intimità privata; furono inutili i tentativi di spiegarmi che la professionalità imponeva certi doveri e certe condizioni; lo mandai al diavolo assicurando che avrei risolto i miei problemi senza aiuti.
    
    Per qualche tempo le cose andarono bene; l’impegno duro nel lavoro per lanciare un progetto di così ambiziosa portata; una determinazione a controllarmi che mi imposi per qualche tempo fecero scorrere qualche anno in assoluta serenità; i nostri affari prosperarono, il benessere ...
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