1. L’atelier 1


    Data: 19/05/2023, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... lui; tutti gli amici si sforzarono di invitarlo a non fare caso ad una fellazione rapida in bagno, ma capii che soffriva e mi ci volle tempo prima di vederlo rasserenato.
    
    L’estate successiva l’incidente si ripeté e fu la volta di una sapida spagnola che un altro amico mi chiese mentre eravamo in pineta con gli altri a bere direttamente dalla bottiglia liquori acquistati in un supermercato in città; mi trovai per caso a tu per tu con lui in una piccola radura, mentre gli altri si erano dispersi tutt’intorno; mi provocò a fare sesso in un qualunque modo e, complice l‘alcool, cedetti alla sua passione per il mio seno che era tra i più appetiti della compagnia; non gli dissi di no.
    
    Anche quella volta Giancarlo ingoiò amaro e superò l’incidente con moltissimo sforzo e con tanta pazienza; lui aveva resistito a tutte le profferte che le mie amiche, assai più disinibite di me, gli facevano continuamente; per lui la lealtà era il fondamento stesso della convivenza civile e prescindeva dal rapporto interpersonale tra fidanzati o coniugi che fossimo; io non avevo il suo rigore morale ed ero sempre pronta a prendere per buone le scuse che mi proponevo per dichiarare che era solo colpa dell’alcool.
    
    L’ultimo ‘incidente’ mi capitò l’estate prima del matrimonio; avevamo organizzato una serata in spiaggia, con falò, musiche ed alcool; inevitabilmente, ad un certo punto alcuni sparivano in pineta e tornavano con evidenti segni di rapporti sessuali consumati nei limiti che al tempo ci ...
    ... imponevamo; capitò anche a me, ad un certo punto, nei fumi dell’alcool, di trovarmi da sola nel bosco con un amico che neanche avrei saputo poi riconoscere.
    
    Quando mi baciò, non volli fare la figura della baciapile e ricambiai; le mani divennero ardite e presto me le trovai dappertutto, tra i seni, tra le cosce, sulle natiche; poi tirò fuori il fallo e me lo propose, prima per una masturbazione, poi per una fellazione; non mi andava di succhiarlo e mi spostai; tentò di forzarmelo nella vagina ma gli urlai che ero vergine e non ci provasse; avevo promesso a me stessa che sarebbe stato Giancarlo a sverginarmi.
    
    Quando mi trovai piegata carponi per terra, realizzai di colpo che stava penetrandomi analmente; non lo avevo mai fatto col mio ragazzo perché aveva una mazza che mi faceva paura; quasi non avvertii il pisello che aveva sbandierato e che entrò liberamente nel canale rettale; dopo solo pochi colpi, per la precocità tipica dell’età, mi versò nell’intestino una fiumana di sperma che, quando mi alzai per tornare con gli altri, prese a scorrermi tra le cosce.
    
    Fu la prima cosa che vide Giancarlo quando gli fui davanti; lo sguardo era degno di una enciclopedia delle smorfie di nausea; cercai di balbettare che mi era venuto tra le cosce; non accettavo nemmeno l’idea di dirgli che mi era entrato nel ventre, da dietro; ripensando alla vicenda col senno di poi forse fu quello il momento in cui avrei dovuto fare chiarezza per non far esplodere quel che poi sarebbe accaduto; ...
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