1. Mio suocero – 2° Il Dottor Paolo


    Data: 16/05/2023, Categorie: Erotici Racconti, Cuckold Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Autore: Zorrogatto, Fonte: RaccontiMilu

    ... usata, sbaglio? Rispondi!» Ed io, ormai persa giù per la china della mia degradazione, risposi: « Sì… dottore: mi è piaciuto come mi ha usata…»
    
    «Questa potrebbe essere l’ultima volta in vita tua… -sbiancai, mentre una vena di disperazione si impadroniva di me- …oppure solo il modesto inizio di cose molto più piacevoli e coinvolgenti…
    
    Sta a te decidere, adesso! O io uscirò da quella porta e tu non mi vedrai più, oppure adesso accetterai di diventare la mia schiava e farai tutto ciò che io, od altri in nome mio, ti diremo di fare. Allora, accetti di diventare la mia schiava sessuale?» Lo guardai, ipnotizzata come un coniglio davanti ad un pitone e lui, subdolamente, si era riaperto i pantaloni e giocherellava col suo cazzo, che si stava inturgidendo.
    
    Incrociai il suo sguardo ed annuii… ma subito, ricordando quanto lui pretenda sentirmi dire le cose «Sì, dottore: accetto di diventare la sua… schiava sessuale e di… fare ogni cosa lei o… altri mi ordiniate di fare»
    
    Fece un sorriso che gli tagliava la faccia in due.
    
    «Bene. Una schiava ha bisogno di regole che deve scrupolosamente seguire.
    
    Regola numero uno: in casa starai sempre nuda… per adesso quando la mezzasega non c’è (anche tipo tu che arrivi e lui non è ancora rientrato!)… più in là vedremo.
    
    Se dovesse suonare qualcuno alla porta indosserai l’accappatoio -senza cintura e tenuto chiuso con la mano- e, chiunque sia, dirai “Scusi la tenuta, ma stavo per entrare sotto la doccia”.
    
    Questo per casa… ...
    ... Adesso spiegami dove lavori, cosa fai e con che orari»
    
    E io, come una scolaretta diligente, gli spiegai che ero negli uffici di un’impresa di trasporti, l’orario che facevo e, rispondendo a sue domande, precisai che a volte mi capitava, in giornate particolari, di avere a che fare coi camionisti; sia i dipendenti della ditta che i padroncini che collaboravano con l’azienda.
    
    Grugnì, soddisfatto. «Andiamo in camera, voglio vedere la tua biancheria intima»
    
    Gli feci strada ma lui volle anche che portassi un sacco nero, da rifiuti.
    
    Mi fece tenere il sacco aperto e dai cassetti prendeva brancate di miei reggiseni, slip, culottes, perizoma e anche costumini da bagno e li ficcava dentro.
    
    Alla fine mi guardò, alzando un sopracciglio come per dire “Mbeh?” e io osai protestare -pur timidamente-, che aveva preso tutto il mio intimo.
    
    «Prima di tutto non ti serve!» Provai a difendere almeno i bikini «Quando andrai al mare, farai nudismo, quindi neanche i bikini ti serviranno più. Ovviamente, anche quando uscirai di casa niente intimo e pantaloni: solo gonne… o corte o ampie! Non essere timida, fai in modo che si rendano conto che sotto sei nuda. In camera ho visto che hai una di quelle gonne abbottonate davanti, con tre bottoni. Bene: domani indosserai quella con solo un bottone allacciato, finché qualcuno non ti nota: allora dirai “Oh, che distratta!” e, con molta calma, ti abbottonerai un altro solo bottone.
    
    Adesso rispondi: che misura hai di seno?»
    
    «Beh, porto una ...
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