L'amico di mio marito - 2
Data: 15/05/2023,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Handrea, Fonte: EroticiRacconti
... spostarmi di lato le mutandine, a toccarmi impaziente per pochi attimi e, senza aspettare che fossi pronta, mi penetrò con la forza del desiderio.
Urlai per la lacerante penetrazione: non ero pronta per niente, non ero lubrificata!
Mi martoriò con i suoi colpi potente per diversi minuti mentre io, col capo appoggiato alle mie braccia, piangevo rumorosamente piegata in due, con i seni appesi come grossi sacchi pieni, dandogli dello stronzo tra un singhiozzo e l'altro.
Mi scopò alla crudele, brusco e veloce, artigliandomi il culo, finché non cominciò a sentirmi bagnata.
Allora cominciò a dirmi parole sconce, dandomi della troia, della puttana, della zoccola, mentre mi scuoteva come un fuscello tra le mani. Se il suo pene mi violava il corpo, le sue parole mi ferivano l'anima, anche perché sapevo perfettamente come avesse ragione nel dirmele.
Provai a protestare, ma mi zittì schiaffeggiandomi i glutei, intimandomi di sta zitta e godere, visto che lo sapevo fare bene, anzi che ero già in procinto di farlo visto che mi ero allagata come una ragazzina che viene toccata per la prima volta.
Con sgomento realizzai che le sue parole, insieme al suo cavalcarmi incessantemente, stavano producendo gli effetti da lui sperati: stavo veramente venendo, stavo provando l'orgasmo che sommerge la donna che subisce una violenza sessuale ripetuta e prolungata, un orgasmo tanto più sporco quanto non voluto e procurato contro la propria volontà.
Finii così col venir, contraendo ...
... il culetto con forza mentre Rodolfo lo teneva nelle sue mani, tra gioia e dolore, lacrime e sperma.
Rodolfo si fermò, il tempo di farmi scemare le contrazioni involontarie che mi avevano preso la pancia e le gambe. Poi ricominciò come niente fosse, scivolando questa volta in un canale ormai ampio e ben lubrificato. Quella posizione durò però poco visto che, ormai stanco di star così in piedi dietro di me, il bastardo optò per una posizione meno affaticante e, sempre con fare deciso, si stese sul divano imponendomi di salire a cavalcioni del suo membro eretto.
Incapace di oppormi, col viso striato dalle lacrime e la fica gocciolante di umori, gli salii a cavalcioni, mentre lui lo guidava dentro di me.
E di nuovo provai la sensazione di essere totalmente riempita, mentre mi calavo su di lui lentamente.
Mi guidò con perizia, tenendomi i glutei in mano, allargandoli a suo piacimento mentre io mi spingevo sulla sua bananona. Poi si bagnò le dita e mi penetrò l'ano, strappandomi gridolini di dolore mentre mi faceva provare l'ebbrezza della doppia penetrazione. Tentai di toglierle, gridai che mi faceva male, ma per tutta risposta Rodolfo cominciò a schiaffeggiarmi le tette, facendomele sbattere un po' ovunque e strappandomi altre grida di dolore.
Poi passò a farmele oscillare ritmicamente, tenendole per i capezzoli e muovendole con rotazioni ampie, finendo infine tirandole verso il basso, facendole allungare in maniera innaturale e inducendo, così, l’intero mio busto ...