Chi l’avrebbe mai detto….
Data: 27/07/2018,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Lesbo
Autore: Anna68, Fonte: RaccontiMilu
... potevo vederla, ma sapevo che mi stava guardando. Dopo un paio di secondi, sentii le sue mani sulle mie spalle. Mi fece girare e piantò i suoi occhi da gatta sui miei. Mi prese il viso tra le mani e mormorò “Ma quanto sei caruccia”, con un tono così sensuale che mi sentii sciogliere. Il cuore batteva all’impazzata, le gambe mi tremavano. Continuavo a guardarla come una scema, terrorizzata. Lei capì, dolcissima e comprensiva.
-Hai paura?
Io non risposi, ero come paralizzata.
-Non devi. Vedrai – disse.
Nelle sue parole c’erano tante promesse. Prese le mie mani tra le sue, le baciò, e poi avvicinò le labbra al mio viso. Uno, due, tre, quattro bacetti, leggeri e teneri. Io la lasciavo fare, tremavo per la paura e l’eccitazione. Poi mi strinse a sé e mi baciò sulle labbra, sentii la sua lingua toccare la mia. Pareva di seta. Da li persi praticamente il contatto con la realtà. Mi abbandonai all’eccitazione: mi sbottonò la camicetta, mi tolse il reggiseno. Mi baciò il collo, le spalle, il seno. Esitò con le labbra sui capezzoli, e mi sentii bagnare tra le cosce. Ero ormai sua, aveva saputo fare breccia, travolgere le mie barriere. Mi tolse i pantaloni e mi mise una mano tra le mutandine. Gemetti per il piacere, lei senti che ero bagnata e sorrise. Non volle concludere in fretta: mi prese le mani, mi fece carezzare il suo seno attraverso la stoffa della camicetta. Con pazienza e sensualità, mi invitò a spogliarla. Il suo seno nudo apparve libero dal reggiseno, era ...
... bellissimo, grande, due capezzoli enormi, che spuntarono prepotenti. “Ti piace, cara? – disse. Io risposi con un “si” a voce bassa. “Baciameli, sono tuoi”, rispose. Cercai di fare come diceva, dovevo essere brava o lei forse troppo eccitata, perché rispondeva ai miei baci inesperti gemiti e sospiri.
-Vieni, mi disse conducendomi sul letto.
Io mi distesi e la guardai mentre finiva di spogliarsi. Aveva una folta peluria giallo rossiccio, e ne fui sollevata: mi stuzzicava l’idea di una figa con pelo, non depilata. Nemmeno io lo ero. Si distese al mio fianco, e mi abbracciò di nuovo. Riprese a baciarmi tutta, le spalle, le tette, la pancia, e poi scese. Stavolta fu più decisa, mi levò le mutandine e sprofondò il viso dentro il mio sesso. Io non aspettavo altro. Godetti come mai mi era successo nella mia vita, come mio marito non era mai riuscito a fare. Lei era bravissima, alternava le leccate a piccoli morsetti, carezze a leggere penetrazioni con le dita. Ebbi un orgasmo prorompente, squassante, che mi lasciò esausta. Ma non ancora sazia. Perché si avvicinò a me, mi baciò di nuovo e volli ricambiarla. Provai a fare come aveva fatto lei con me, indugiando sui capezzoli e poi accarezzandole all’altezza del bacino. Come rispondendo ad un preciso comando, spalancò le gambe e si sistemò meglio sul letto. Ora toccava a me.
-Fammi godere, bambina- sussurrò.
E io inizia a leccarle la figa con gusto. Ero inesperta, ma desiderosa di imparare. Sentivo i gemiti di piacere di Claudia ...