Chi l’avrebbe mai detto….
Data: 27/07/2018,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Lesbo
Autore: Anna68, Fonte: RaccontiMilu
... divorziata, ma mi aveva detto di non volerne più sapere di uomini, aveva trovato la sua vera natura che sin li aveva sempre represso. Fino a quel momento aveva avuto solo un’esperienza, ma era convinta di voler andare avanti.
Un giorno ci siamo viste per videochat, che emozione! Mi disse che aveva intenzione di passare un weekend nella mia città, se avessi voluto, avremmo potuto incontrarci e farle da guida. Il cuore fece un bel salto, ma accettai con entusiasmo.
E venne il gran giorno. Arrivò il venerdì sera, andai a prenderla in aeroporto. Ci salutammo con trasporto, un abbraccio forte e caloroso. Mi disse subito che stavo benissimo, che dal vivo ero ancora più graziosa che in webcam, che le ricordavo la Valentina di Crepax. Lei non somigliava alla Gerini, o forse un po’ sì: a guardarla meglio aveva un bell’ovale, largo, un’espressione aperta e gioviale. Era un po’ più grande di me, non sembrava più giovane, dimostrava i suoi anni, con qualche ruga sotto gli occhi, ma aveva il fascino della sua età. Aveva i capelli rossi, lunghi, ricci, gli occhi verdi. La camicetta rossa attillata valorizzava le sue forme abbondanti. Non una bellezza da copertina, complessivamente, ma una donna affascinante, senz’altro sì. E poi era simpatica, arguta, vivace, con uno spiritaccio che si esprimeva con esclamazioni e battute che l’accento romano rendeva ancora più divertenti. Ci trovammo subito bene insieme e devo dire che eravamo bene assortite: lei era appena più alta di me, ma non ...
... un gigante, circa 1.68, più appariscente, imponente; io più minuta, snella, ma con tutte le cosine al loro posto. Una bella coppia.
Quella sera andammo fuori a cena in un ristorante del centro e passammo una bella serata. Parlammo di libri, della famiglia, della situazione politica, di cucina: di tutto, tranne che di sesso. Non ne fece il minimo accenno, nemmeno per scherzo. Non posso dire che ne fui delusa, anzi, quasi quasi ne fui galvanizzata. Pensai “Beh, forse non le piaccio abbastanza…meglio così, dai….in fondo non sono lesbica”. Se poi aspettava che facessi io la prima mossa, con la mia timidezza, buonanotte…
Il sabato mattina la accompagnai in giro per la città, in spiaggia, anche se il tempo non era favorevole, poi dopo un panino veloce consumato a pranzo, a fare shopping. Fu li che la pioggia ci sorprese, un diluvio universale: avevamo gli ombrelli ma un po’ finimmo col bagnarci. Meno male che il suo albergo era vicino, ci tornammo di corsa. Ridevamo di gusto, la fortuna non era stata dalla nostra parte. Mi invitò in camera sua per asciugarmi e accettai. Entrò lei per prima in bagno a riassettarsi, poi toccò a me. Uscii dal bagno, lei era seduta sul letto. Mi fissava, sorridendo. Io ne fui turbata e imbarazzata. Si era fatto un silenzio gravoso. Si alzò, disse che faceva freschino, che era meglio accendere la pompa di calore. Io per nascondere il mio imbarazzo le voltai le spalle, e finsi di cercare qualcosa dentro la mia borsa, poggiata su una poltrona. Non ...