1. Il residence al mare - quarta parte - l’amichetta della vicina


    Data: 12/05/2023, Categorie: Tradimenti Autore: Shoganai65, Fonte: Annunci69

    ... mezzoretta. Oramai pensavo solo a dove, come e quando avrei potuto scoparmi Jenny. Non vedevo limiti o problemi.
    
    “Stasera devo uscire a cena con Paola ed alcuni suoi amici. Poi loro vorranno sicuramente andare e ballare ma io dirò che non mi sento bene e tornerò all’appartamento da sola. Spero di trovarti sveglio…” fu il suo ultimo messaggio.
    
    “Ti aspetterò in piedi” fu il mio.
    
    Quella sera guardai un paio di cartoni animati alla televisione, lessi un paio di favole alle bimbe e poi le misi a letto confidando sul fatto che, dopo una prima giornata al mare così intensa, sicuramente avrebbero dormito fino al mattino seguente di un bel sonno profondo.
    
    Dall’appartamento vicino nessun rumore. Avevo sentito uscire le ragazze verso le 21.00 per cui avevo tempo per farmi una bella doccia prima che Jenny tornasse come mi aveva promesso. Mi preparai indossando un paio di jeans slavati ed una camicia di lino bianca. Restai scalzo, tanto dovevo restare in casa. Spensi tutte le luci e accesi un paio di candele alla citronella per creare un po’ di atmosfera e tenere lontane le zanzare. Mi sdraiai sul divano e iniziai ad aspettare cercando di immaginare come si sarebbe svolto l’incontro con Jenny.
    
    Passarono un paio di ore, stavo quasi per addormentarmi, quando il display del mio telefonino si illuminò.
    
    “Sto arrivando. Cinque minuti e sono lì”.
    
    “La porta è socchiusa, entra pure. Le figlie stanno dormendo al piano superiore, cerchiamo di non fare rumore”.
    
    Mi sistemai un ...
    ... attimo e la attesi sul divano alla flebile luce delle candele.
    
    Sentii il ticchettio dei tacchi che si avvicinavano e la porta che si apriva. Mi giunse prima il suo profumo e poi la vidi. Era inguainata in un vestito di pelle senza spalline che le arrivava fin sopra il ginocchio, con tutta una serie di lacci che si intrecciavano lungo i fianchi. Un collarino borchiato faceva pendant con l’abito. Si era trasformata in una dark woman cui mancava solo il frustino. Si tolse le scarpe tacco 12 per non fare rumore e nella penombra mi si avvicinò.
    
    “Buonasera caro. Non vedevo l’ora di rivederti!” mi sussurrò sistemandosi a cavalcioni sulle mie gambe. Avevo le sue tette straripanti davanti agli occhi. Il suo corpo caldo sulle ginocchia. L’uccello che scoppiava. Una voglia matta di scoparla senza freni.
    
    “Anch’io” furono le sole parole che uscirono dalla mia bocca.
    
    Mi prese per i capelli ed iniziò a baciarmi con foga. Mi infilò la lingua e cominciò a rotearla come un vortice. Alternava baci e morsi sulle labbra, sul collo, sul petto. Cercavo di tenerle testa ma era una furia. Io temevo di fare troppo rumore ma non ci faceva caso. Mentre io le stringevo le tette sotto la pelle del vestito mi tolse la camicia, graffiandomi con le unghie affilata le spalle e le braccia. Godeva nel torturarmi sapendo che non potevo urlare.
    
    “Spogliami” mi ordinò
    
    Iniziai a sciogliere i lacci del vestito che si apriva man mano lasciando intravvedere le sue curve generose. Non aveva mutandine e ...