1. Un uomo oggetto


    Data: 05/05/2023, Categorie: Etero Autore: Honeymark, Fonte: Annunci69

    ... faccia a destra e a sinistra, sobbalzando come un treno.
    
    Capii che dovevo smettere quando mi strinde le cosce sulle guance, per poi rilassarle e stendere le gambe.
    
    Mi accarezzò il viso e mi sussurrò qualcosa.
    
    - Lasciami sola, – ebbe la forza di dire. – Torna in camera tua.
    
    Io ci rimasi male, ma pian piano mi scostai, scesi dal letto, mi rimisi l’accappatoio, uscii e me ne tornai nella mia camera.
    
    Una volta in camera, mi misi il pigiama e andai a letto. Presi il mio libro e lo aprii al segnalibro. Ma non riusciva a leggere. Era la prima volta che ero andato a letto con una donna senza venire, per motivi non dipendenti da me. Il testosterone era tutto da smaltire.
    
    Pensai a cosa fare. Poggiai il libro, spensi la luce, mi abbassai i pantaloni del pigiama e mi accarezzai il pene. Lo feci rizzare pensando a quello che avevo fatto e decisi di masturbarmi. Era la soluzione più logica e dopo sarei riuscito a dormire come un sasso.
    
    Ma d’improvviso squillò il telefono della camera. Sobbalzai perché non ero più abituato ai trilli dei telefoni fissi, poi alzai la cornetta.
    
    - Torna in camera mia, – ordinò Annabella.
    
    E chiuse il telefono.
    
    Mi alzai, sfilai il pigiama e indossai l’accappatoio, poi uscii di camera. Stavolta non avevo verificato se fuori ci fosse gente, così incrociai una coppia anziana che rimase imbarazzata a vedermi in quelle condizioni.
    
    - Sto cercando il bagno del corridoio, – spiegai stupidamente.
    
    - Questo è un albergo di lusso! – ...
    ... Protestò la singora. – Non ci sono bagni in comune!
    
    - Ecco perché non lo trovavo. – Commentai. E proseguii.
    
    Arrivato alla stanza della mia amica, bussai. Mi aprì subito. Non dissi nulla.
    
    - Spogliati, – ordinò, lasciando cadere in terra il suo accappatoio.
    
    Era bellissima, forse più di prima. Feci cadere anche il mio accappatoio.
    
    - Ora voglio che mi monti esattamente come hai fatto con Jessica. – Disse determinata.
    
    Jessica era una delle nostre modelle che mi ero fatto. La stronza si era confidata con Annabella... E adesso Annabella voleva provocarmi, anche se non capivo dove volesse parare.
    
    Si avviò al letto e vi salì, mettendosi a quattro zampe. Sapeva che dovevo prenderla così alla pecorina. Ovviamente l’uccello non se lo fece dire due volte e si mise in posizione di lavoro. Decisi di continuare il mio ruolo di uomo oggetto e mi portai sul letto. Aveva allargato bene le gambe in modo da portare la figa all’altezza giusta per il pene. Le presi la vulva in mano e lei ebbe un fremito. Desiderava il cazzo e io non attesi altro. Lo guidai con la mano alla figa e, non appena imboccato, lei si mosse per farmelo scivolare dentro in fretta, anche se era molto grosso.
    
    Le presi le tette in mano e cominciai a montarla così. D’un tratto si sdraiò in avanti e io la seguii sopra. Mi piace moltissimo sentire il culo di una donna in quella posizione mentre la chiavo. L’uccello nella figa e il culo che poggia sul basso ventre...
    
    A quel punto lei accavallò le caviglie, per ...
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