Diario di orietta 1
Data: 02/05/2023,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: forrestsherman, Fonte: Annunci69
... portava ad una gita di classe; nella notte del ritorno dormivamo abbracciate per il freddo, lei era di due classi più avanti… durante quella mezzora persi la verginità, che allora era considerata , nel mio ambiente sociale, una cosa importate per una ragazza.
Dormivamo vicine sul sedile a divanetto in fondo al pullman, tutti dormivano, studenti e professori..tranne l’autista..mentre dormivo, sentii le sue mani accarezzarmi le gambe sopra i jeans, indugiare sul mio pube, spingere col palmo, io non capivo, mi prese una mano, sussurando disse “come sei bella”, io ero mezza addormentata…tutta sconvolta, coi capelli spettinati. Quell’approccio mi sconvolse, ero piena di dubbi, una donna, la figa bagnata, e avevo già avuto dita dentro ma di ragazzini che non sapevano maneggiarla con la delicatezza di una femmina..e la curiosità per quello che mi stava accadendo mi aveva eccitata, mi svegliai del tutto. Sentivo la figa aprirsi sotto le sue spinte ritmiche, lei prese la mano e la portò sotto la minigonna, mi fece toccare il collant, era strappato in mezzo alle gambe, raggiunsi il suo spacco umido, tra folti peli, non si usava ancora radersi lì…lei disse “mettimi due dita dentro, ti prego…” e io ubbidii, la accarezzavo come se fosse la mia, lei strinse le gambe imprigionando la mia mano, e l’altro braccio mi portò la mano mio dentro la camicetta sotto il reggiseno e la guidava ad accarezzare e palpare, poi bi baciò con la lingua e intanto non smetteva di premere sui miei jeans, ...
... io sentivo che sotto ero bagnata.
Mi sbottonai i jeans, lei tirò giù la zip e penetro sopra il bordi degli slip fino alla mia cosa pulsante e io a sentire l’aria fresca entrare nella mia intimità e la sua mano, senza smettere di ditalinare lei aprii le gambe e sentii le sue dita dentro, e venni subito, da ragazzina qual’ero , emettendo un gemito roco, ma cercando di trattenermi … lei aveva il respiro affannoso, mi baciava l’orecchio, infilava dentro la lingua, la cosa mi eccitava, e sussurrò: “ancora ..ancora ..ancora ti prego.., il grilletto.. passagli sopra il pollice” e si agitava allargando e chiudendo le cosce. I nostri sospiri pur frenati non tardarono a svegliare un compagno, Marco, che dormiva solo nel sedile davanti a noi e si girò e ci vide con tutte le braccia intrecciate, le gambe aperte, la mini di Valeria sollevata i miei jeans a mezza coscia e le mani indaffarate sulle vulve, si risveglio con uno sguardo assassino e si inginocchiò venendo come un penitente verso di noi. Valeria gli disse sussurando con quella sua voce roca “ no, non voglio…lo sai…” ma lui si avvicinò con la bocca alla sua figa e lei lo respinse con un mano sulla fronte, sussurrando “ noo noo grazie, non posso, sei un maschio, io non posso, ti prego, ti prego..” questo lo eccitò tantissimo e sussurrò “ allora è vero quel che dicono a scuola.. allora sei lesbica, ma che troia” …” ma invece tu?” indicando me , tu vuoi ..scoparmi?” Io fui colta alla sprovvista e balbettai “beh… non so…. io io…. ...