1. Soggiogata da dante e lidia (parte 4)


    Data: 01/05/2023, Categorie: Tradimenti Autore: Giulia2001, Fonte: Annunci69

    ... il mio tocco.
    
    Ad un tratto mi alzai, provocando la sua protesta. Le scalzai le scarpe mentre lei si slacciava i pantaloni. Poi glieli sfilai e lo stesso feci con le mutandine. Rimasi per un istante in piedi ad ammirare la sua bellezza eterea. Dopo sei mesi di sesso con lei, ancora non potevo credere che fosse così bella. Semplicemente perfetta.
    
    Prima di tuffarmi su di lei, mi spogliai di tutti i vestiti. Lei mi guardava languida sfiorandosi un seno. Era una visione celestiale: non potevo aspettare oltre e mi tuffai su di lei.
    
    Ci baciammo di nuovo, con i seni che premevano uno sull’altro e le mani che si cercavano ed intrecciavano le dita in una dichiarazione d’amore. Poi mi abbassai sul collo, passai la lingua sullo sterno, sull’incavo fra i seni, poi li strizzai e ricominciai a baciargli i capezzoli, prima uno poi l’altro. Li leccavo come fossero un clitoride, roteando la lingua e succhiandoli leggermente con le labbra.
    
    Mi abbassai ancora, passando la lingua sul ventre, soffermandomi brevemente sull’ombelico. Poi giù di nuovo e incontrai finalmente la sua intimità che mi aspettava impaziente. Leccai e baciai tutto con ingordigia, abbeverandomi di lei. Dargli piacere, sentire i suoi spasmi, alzare lo sguardo e vedere la sua schiena inarcata per l’eccitazione, era di una potenza pazzesca.
    
    Quando ebbe l’orgasmo, mi mise una mano fra i capelli, spingendomi la testa ancor più a fondo e mi strinse le gambe attorno, come per non farmi scappare, ma io non mi sarei ...
    ... mossa per nessuna ragione al mondo.
    
    Quando si fu ripresa dall’orgasmo, mi prese per mano e mi trascinò sotto la doccia. Appena l’acqua fu calda, ci immergemmo nel getto vaporoso e mi appoggiò al muro. Continuavamo a baciarci senza riuscire a smettere. Poi lei scese, rispettando le esatte fermate che avevo fatto su di lei. Collo, capezzoli, ombelico, poi finalmente si buttò sulla mia vagina.
    
    Sentire la sua lingua sul clitoride e poi penetrarmi fu straordinario. Appoggiata con la schiena al muro freddo, con l’acqua calda che mi scorreva sul viso e sul seno, le dita intrecciate a quelle di lei e la sua lingua che correva dentro di me, venni squassata da un orgasmo grandioso. Le gambe quasi mi cedettero e lei dovette aiutarmi a mantenere l’equilibrio.
    
    Rimanemmo a lungo abbracciate sotto la doccia. Scambiandoci baci e dolci effusioni. Nessun uomo potrà mai capire la dolcezza con cui due donne sanno amarsi.
    
    Ci buttammo nel letto, ancora mezze bagnate e ci addormentammo abbracciate.
    
    La mattina dopo mi svegliai con un sorriso ebete stampato sulla faccia. Mi girai, ma lei non c’era. Mi prese il panico. Cercai di ascoltare ogni rumore per capire se per caso fosse in bagno oppure in cucina, ma avevo paura di uscire dal letto per andare a controllare.
    
    Poi vidi un biglietto sul comodino. Le lacrime iniziarono a sgorgare prima ancora di iniziare a leggerlo.
    
    Se ne era andata.
    
    “Sei fantastica. Forse ti amo, non lo so, ma non potrò mai lasciare Dante.”
    
    Era un addio, lo ...
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