1. Messico:una bellissima vacanza di tanto tempo fa


    Data: 28/04/2023, Categorie: Etero Sesso di Gruppo Autore: 1945, Fonte: RaccontiMilu

    ... si stava dando da fare e la sua mano ero nei miei pantaloncini ed impugnava il mio pene che era già duro. Stemmo un po’ in quella posizione. Staccò le labbra dalle mie ed a bassa voce mi disse: non facciamoci sentire da Laura. Dissi con gli occhi di sì. In realtà in quel momento era l’ultima cosa a cui pensavo. Mi volsi per guardare Laura: sembrava dormisse. Non era certamente facile fare l’amore senza fare un po’ di “movimento”. Spostai la mano sul davanti tornando subito alla sua passera. Era piena di umori e il mio dito penetrò con facilità e potei giocare dentro di lei. Lei mi sussurrò: è tanto che non faccio l’amore. Mi si illuminò una lampadina. Vuoi vedere che abbiamo gli stessi desideri/ impulsi? Le stesse voglie? La sua mano mi cingeva il pene segandolo e intanto avevamo ripreso il nostro interrotto bacio. Ciò era solo il preludio. Vi era solo un modo di fare per non attirare l’attenzione di Laura. La feci girare e le calai i pantaloncini che lei provvide a togliersi. Mi tolsi nel silenzio, facendo meno movimenti possibili, i miei. Mi appoggiai di sotto al suo culetto e con la mano puntai e poggiai il glande all’ingresso della vagina; qualche movimento di assestamento e finalmente entrai in quel caldo paradiso. Sarei potuto venire all’istante tanto ero eccitato. Mi controllai pensando alla mia squadra del cuore che mi dava così tante delusioni da abbassarmi, al pensiero, l’eccitazione sessuale. Poi presi a muovermi avanti ed indietro in lei. La mia mano sinistra ...
    ... aveva preso una sua tettina e la stringeva. La sentivo ansimare e controllare i suoi movimenti. Le piaceva. Mi veniva incontro mentre io sprofondavo in lei. Avevo il viso poggiato sulla sua spalla e spostavo solo il bacino per fare l’amore. (maledetta Laura). Le chiesi: prendi la pillola? Al suo si potei rilassarmi un poco. Il nostro primo amplesso “messicano” non durò molto, quando percepii che stava venendo venni anch’io. Rimanemmo immobili, silenziosi. “Sentii” il mio uccello ritrarsi e scivolare fuori dalla vagina. Lei si spostò un po’ da me e poi mi disse: ma quanto ne avevi? Mi hai riempito. Si sta sporcando il lenzuolo. Effettivamente era anche per me un po’ che non facevo sesso e poi lei mi attizzava troppo. Piano piano si alzò e andò in bagno, quando tornò io feci altrettanto. Guardai verso Laura: dormiva. Meglio. Dopo la “pulizia” tornai nel letto e mi addormentai. Mi svegliai come al solito dopo un paio d’ore. Come rinunciare a quella opportunità che mi era stata offerta? Mi tolsi nuovamente i pantaloncini e mi avvicinai a lei. Il mio pene era già pronto. Dormiva mentre le calai da sotto il lenzuolo i pantaloncini. Le misi il pene tra le cosce a contatto della vagina e mi mossi come per scopare. Aspettavo. Il contatto la fece svegliare. Che fai? Non senti? Sei pazzo? Dissi: no; è solo che ho ancora voglia di te. Fu una sua finta opposizione perché in realtà aveva le mie stesse voglie. Mi disse: maiale. Ma si piegò in avanti per consentire la penetrazione. Era bastato ...
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