1. Messico:una bellissima vacanza di tanto tempo fa


    Data: 28/04/2023, Categorie: Etero Sesso di Gruppo Autore: 1945, Fonte: RaccontiMilu

    ... provare perché anche lei fosse disponibile. Ragionai meno questa volta; da quella posizione mi spostai su lei facendolo alla missionaria. Lei, a bassa voce, disse: ma Laura? E io: è tardi sta dormendo. Mi spinsi in lei tappandole la bocca con la mia, non pago le alzai le ginocchia per penetrarla meglio. Fu una bella scopata che si concluse piacevolmente come la prima. Che piacere venire in una accogliente passera. Rimasi disteso un po’ su lei mentre la baciavo. Mi piaceva giocare con la sua lingua. Seguì come prima. Prima lei in bagno, poi io. Adesso potevo dormire più rilassato. Laura? Dormiva. Al mattino, come al solito, fui io il primo a svegliarmi e ad andare in bagno; al mio rientro in camera le due grazie erano sveglie che mi guardavano. Ed io, che c’è? Tutto bene? Ho fatto casino? Scilla: no, no, tutto bene Laura. No, no, tutto ok. A proposito stanotte ho sentito un po’ di casino nel vostro letto. E’ successo qualcosa? Ma lo chiedeva con un sorriso ironico su quel bel viso Forse non stava dormendo quella notte. Nessuno di noi rispose Mi sentii imbarazzato, ma poi pensai: meglio così. Quella mattina partimmo per Acapulco dove arrivammo all’ora di pranzo. Prendemmo una camera in hotel e poi, dopo aver fatto un leggero spuntino, girammo per Acapulco. Ad Acapulco c’era solo una cosa da vedere: il mare, l’oceano Pacifico. Al pomeriggio eravamo in spiaggia. Era particolare. La spiaggia era di sabbia e non molto larga. Su di essa si poggiavano diversi bar e ristoranti ed a ...
    ... pochi metri enormi onde si frantumavano sul bagno asciuga. Non era possibile fare il bagno; a pochi metri dalla riva le onde erano altissime e le correnti forti. IL bagno consisteva stare sul bagnasciuga, aspettare l’onda che si infrangeva su esso, buttarsi dentro e farsi scivolare sulla spiaggia. Divertente e doloroso. Alla sera, li alle 18.00 era già buio, aspettammo il tramonto seduti ad un baretto sulla spiaggia con un buon aperitivo a base di tequila, e poi andammo a cenare nel mitico posto dove i coraggiosi messicani si buttano dalle rocce nel mare. Quante volte l’avevo visto in televisione, ma vederlo dal vero è unico. Intanto il ristorante. Avete presente le terrazze liguri? Uguali. Il ristorante occupava tre successive terrazze ad un’altezza di quasi cinquanta metri dal mare ed era a strapiombo di una insenatura in cui si inserivano le onde dell’oceano. Nella terrazza centrale c’era anche la discoteca. Non ricordo cosa mangiammo, sicuramente messicano, ma ricordo bene lo spettacolo che venne offerto. Prima da un punto più basso delle rocce e poi a salire, sino quasi ad arrivare alla nostra altezza, degli impavidi si gettavano nel sottostante mare. Incredibile. Capii come funzionava la cosa, ma io non l’avrei mai fatto. L’insenatura si riempiva periodicamente all’arrivare di una grande onda, quando l’insenatura era colma, in quel momento, il tuffatore doveva entrare in acqua altrimenti si sarebbe sfracellati sul fondo. In sintesi: oltre a sapersi tuffare da grande ...
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