1. Umiliare il mare


    Data: 27/04/2023, Categorie: Erotici Racconti, Sesso di Gruppo Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Etero Autoerotismo Voyeur Autore: nonoval, Fonte: RaccontiMilu

    ... iniziale.”
    
    Che vuol dire questa cosa? Ho paura: urlo, ma esce solo un suono soffocato; la mia bocca è costretta a rimanere aperta, perché riempita da qualcosa di ruvido che non riesco ad identificare. Intanto, mi ripeto: è un sogno.
    
    Il silenzio: quello dell’attesa e della trepidazione, palpabile nell’aria. Ora sono in ospedale, ho avuto un colpo di caldo. Lo sapevo che non dovevo stimolarmi così tanto, mi è venuto un giramento di testa. Si sente solo il suono del vento. Bagnando il tessuto che mi copre gli occhi, le lacrime mi scendono a fiotti, sia per la paura, sia per il calore eccessivo contro la mia schiena; cerco di trovare posizioni diverse, di girare un poco sui fianchi, per trovare un po’ di pace, ma questo ha solo l’effetto di ustionare parti del corpo che ancora non lo erano. Ora mi sveglio, mi sveglio. Più passa il tempo, meno questa superficie è calda, per fortuna. Non so quanto tempo è passato, ma ormai ho rinunciato a dimenarmi e il mio pianto è un semplice singhiozzo, alla ricerca di qualcuno che mi aiuti e mi consoli. Quando mi sveglio? Odio quando rimango intrappolata nella mia mente. L’unico modo per farmi forza è cercare di capire cosa sta succedendo. Provo a tendere l’orecchio e sento qualche lievissimo mormorio. Ci sono davvero delle persone attorno a me. È un pubblico? Mi stanno guardando? Dove sono? Provo a ruotare gli arti; percepisco qualcosa di ruvido che gratta contro la mia pelle: sono sicuramente delle corde; delicata come sono, mi ...
    ... rimarrà il segno. Tutti i miei arti sono distesi e divaricati. Qualcosa di spesso e duro mi cinge all’altezza dei fianchi, facendomi aderire a quella superficie dura. Ora, che la mia mente non è occupata completamente dal calore che mi avvolge, capisco anche di essere nuda: sento ogni centimetro di quella superficie, sotto le mie spalle, la mia schiena, il mio sedere e le mie gambe. È quasi come se stessi prendendo il sole in una spiaggia nudista, sdraiata su una pietra liscia. Peccato che sia legata. Finalmente, una consapevolezza: sono qui per essere osservata. Sicuramente ci sono delle persone attorno a me. Non so quante siano, la loro identità, se siano più uomini o più donne. Più ci penso, più percepisco il loro sguardo su di me. Quale punto del mio corpo stiano guardando, quale centimetro di pelle stiano analizzando, ovviamente non posso saperlo. Non posso sapere se stiano guardando le mie labbra lasciate aperte da quello che ora comprendo essere una specie di straccio, come a formare una “O”, o se si stiano chiedendo il significato dei due piccoli tatuaggi al di sotto del mio braccio destro. So solo che sotto i loro occhi, il mio corpo ha una lieve contrazione, mentre il calore che prima era solo sulla pelle, ora si diffonde lentamente all’interno del mio ventre. È come se i loro sguardi mi dessero la sensazione di tante matite che disegnano sulla mia pelle, percorrendo seni e fianchi.
    
    Poi, un suono metallico. Dopo qualche istante, una striscia di dolore si diffonde ...
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