Umiliare il mare
Data: 27/04/2023,
Categorie:
Erotici Racconti,
Sesso di Gruppo
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Etero
Autoerotismo
Voyeur
Autore: nonoval, Fonte: RaccontiMilu
... particolarità di questo luogo: poco chiasso, nessun bambino strepitante in giro, qualche turista tranquillamente appostato all’ombra e la spiaggia semideserta. Mentre, mi dirigo verso la casa attraverso quella che evidentemente è la piazza principale: su di essa si affaccia l’edificio comunale e i pochi negozi e bar che ho incontrato finora. Inoltre, al suo centro sfoggia una grande fontana, con una specie di altare al centro, attualmente priva di acqua, ma in un certo senso comunque piuttosto bella. Mentre cammino, bado alle occhiate che si rivolgono verso di me, alcune di sfuggita altre un po’ meno. In fondo, non posso nemmeno biasimarli troppo; sono abbastanza contenta del mio corpo: piuttosto alta per essere una ragazza, pelle bianca e delicata, dei fianchi invidiabili, un sedere tondo al punto giusto e un seno sicuramente non importante, ma che può dare certe soddisfazioni – e che, compiuti i diciott’anni, non ho mancato di adornare segretamente con un bel piercing sul capezzolo destro.
Controllo l’indirizzo sul cellulare, mentre una porta verde mi si para davanti. Non è un condominio; è una casa posizionata in centro al paese, con un unico campanello. Lo suono. In effetti, ha senso parlare di centro in un paese tanto piccolo? Venendo dall’hinterland Milanese un po’ mi ritrovo a ragionare sempre per queste categorie. Poco male.
Il citofono trasmette una voce metallica: “Sì?”.
“Ciao! Sono Luna!”
La porta si apre con un clock rumoroso, mentre entro, ...
... ritrovandomi delle scale ripide ad accogliermi. Mentre le salgo, trascinandomi dietro la valigia, una porta al primo piano si apre e una signora sulla quarantina, dai capelli scuri, corti, portati a caschetto, si affaccia e mi scruta: “Buongiorno, lei dev’essere la nuova arrivata, giusto?” La guardo sorpresa, la bocca semi aperta e la valigia che penzola dietro di me, stirandomi il braccio. “Entri pure, cosa aspetta?”. Mi trascino affannosamente fino all’ultimo gradino, ansimante e confusa. Lei mi aspetta sull’uscio, con le braccia conserte. Certo, non sembra una buona accoglienza.
“Buongiorno… Lei…”
“Buongiorno, com’è stato il viaggio? Entri, così le spiego un po’ com’è fatta la casa, dove trova le varie luci, il gas, eventuali coperte, anche se non serviranno, immagino. Ah, mi scuso per il fatto che ultimamente abbiamo avuto qualche problema con il bagno, si sta rompendo la tazza. Dovrà fare un po’ attenzione, fino a che non l’avremo sostituita…”
“Sì, certo…”. Nel frattempo, ho ripreso fiato. “Scusi, ma lei chi è? In questa casa non è già ospitata una ragazza… Angelica?”
“Oh, mi scusi. Io sono la proprietaria dell’appartamento, la sua amica mi ha pregato di accoglierla, perché è dovuta andare in una città qui vicino, non so per quale motivo… Ad ogni modo, le consegno le chiavi; avevo già un impegno a quest’ora e la richiesta della signorina Angelica mi ha preso alla sprovvista”. La guardo sconcertata, mentre sottolinea quella parola, “signorina”, con un certo fastidio, se ...