Pompino con ingoio al vecchio pescatore
Data: 25/07/2018,
Categorie:
Racconti Erotici,
Tradimenti
Autore: Raf90, Fonte: RaccontiMilu
... che impugnavo e che iniziai a segare, mentre riprendemmo a baciarci. Essendo lui piuttosto alto, dovevo allungarmi sulle punte delle dita dei piedi per arrivare alla sua bocca e ci baciammo a lungo mentre gli sparavo una sega.
Poi, lentamente, leccandogli e baciandogli i capezzoli, poi il torace e la pancia, mi inginocchiai davanti a lui e, legandomi frettolosamente i lunghi capelli alla nuca con un elastico, mi ritrovai la grossa cappella a pochi millimetri dalla mia vorace e calda bocca. Nudi, mi guardava estasiato ed io facevo altrettanto, inginocchiata lo guardavo negli occhi, con il suo cazzo ben stretto in pugno, andando lentamente avanti e indietro, continuando a fargli la sega. Tiravo indietro e poi avanti, glielo scappellavo totalmente vedendolo godere come un animale.
“Mettimelo in bocca”, dissi e subito mi allontanò la mano e lo impugnò lui, alzando il cazzo in modo che potessi leccarlo da sotto, lasciandomi piena iniziativa e dicendomi di mostragli cosa sapessi fare con un bel cazzo a mia disposizione. Un maschio conosciuto da poco tempo, in piedi davanti a me a cazzo duro, mi fece perdere la testa dalla voglia. E così mi misi a lavorarmelo con la lingua, senza usare ancora le labbra e senza l’aiuto delle mani, cominciai a leccare le palle, le ciucciavo portandomele in bocca prima una poi l’altra, con i peli che mi invadevano la bocca, poi mi dedicavo all’asta nodulosa e alla cappella, turgida e dall’odore acre e pungente. Gemevo e godevo nel farlo godere, ...
... lo guardavo in faccia e mi toccavo la figa bagnatissima, masturbandomi delicatamente. Gli palpavo i coglioni eccitandolo ancora di più.
“L” mi incitava e si complimentava per la mia abilità di pompinara e, dopo avergli detto che avevo appena iniziato, finalmente ingoiai il grosso cazzo, prima una buona metà, poi su spinta di “L”, almeno tre quarti, fino a prenderlo interamente in bocca. Uhm, mi riempiva totalmente la bocca e sentendomelo in gola, provavo una forte sensazione di nausea, ma non mi fregava un cazzo, lo volevo, volevo mangiarmi la sua nerchia a costo di vomitare tutta la birra di prima, così ripetei il giochetto quattro, cinque volte mentre sbavavo tantissimo con la saliva che mi fuoriusciva dagli angoli della bocca, unica valvola di sfogo perché completamente occlusa dal cazzo ben piantato in gola. Poi lo tiravo fuori grondante bava e liquido seminale, lui lo impugnava di nuovo ed io ricominciavo a leccare la cappella, delicatamente la leccavo con passione ingoiando la mia stessa saliva mista al suo liquido seminale e ne sentivo il sapore e l’odore, odore di maschio in calore. Eccitata, fuori di testa dal piacere intenso che stavo provando, mugolavo mentre la leccavo.
Poi, con il cazzo ormai durissimo sempre sorretto da “L”, cominciai a pompare andando avanti e indietro sul suo cazzo, a un ritmo lento e regolare. Appena intuivo di andare troppo di fretta, allo scopo di prolungare il più possibile il nostro godimento, rallentavo per poi aumentare di nuovo. ...