Femdomcracy capitolo 3
Data: 22/04/2023,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Strapps, Fonte: Annunci69
... del suo grasso culo nero. Leccavo a lungo inebriato dal sapore del suo culo, baciavo, massaggiavo. A volte lei mi donava sessioni di farting belle dense e sentivo il gas della padrona sul mio naso, sul volto, la ringraziavo e baciavo il suo culo nero.
A volte mi prendeva col suo strap-on, mi legava al letto e mi penetrava forte, sbattendomi fino a concedermi di venire senza toccarmi solo quando si appoggiava a me e potevo godere del suo corpo sudato, della pesantezza di lei, delel sue tette gonfie sulla mia schiena, l'odore penetrante della mia padrona e il suo cazzo finto piantato nel mio culo.
A volte Madame prendeva anche due schiavi per notte: “Stasera voglio Verde e Giallo insieme”in quelle sessioni amava parlarci della Femdomcracy, del potere femminile, del suo nuovo di pensare le relazioni uomo donna. La donan era la Padrona, l'uomo lo schiavo, era la natura, la natura della Femdomcracy. Poi parlava delle sue amiche tedesche che l'avevano iniziata alla Femdomcracy e ne elencava i benefici. Ci obbligava a baciarci e avere rapporti fra noi. Sinceramente a me non piaceva ad altri schiavi sì, pur di stare con Madame accettavo di tutto. Così imparai a fare pompini, a scopare culi, a prenderlo da altri, ma per fortuna Madame conosceva ognuno di noi nella psiche, sapeva quali rapporti omosex incoraggiare fra i suoi mariti e a me riservava solo momenti marginali in quei suoi giochi.
“Dovete amarvi fra di voi, come tante spose...sopra di tutto amate me, ma voglio che ...
... vi amiate anche fra di voi...ecco..rosso prendi in mano il cazzo di giallo e tu verde bacia blu..bravo così..”
Io la mattina continuavo a lavorare, quindi rientravo a casa e mi spogliavo, indossavo gli abiti da schiavo: grembiule, pantaloni di pelle con l'apertura sulle natiche, il mio collarino con il nome e il numero col quale ero chiamato da Madame e sbrigavo le faccende: pulire, rassettare o preparare cibo oppure servivo la padrona se lei mi chiamava, certe volte non facevamo molto, guardavamo anche la tv o il computer o riposavamo. Alcune volte Madame era fuori, certe volte andava in Germania o Austria dalle amiche della Femdomcracy oppure faceva weekend fuori con amiche o con uno o due di noi. Solo il Lord non partecipava a niente della casa. Dormiva dopo che Madame lo aveva sculacciato oppure aveva concesso di passare fuori la notte o intere giornate da Madame. Noi invece eravamo reclusi in casa, solo su ordine di Lei potevamo uscire o per lavoro. Una mattina di domenica, tornata da una festa in città, ci convocò al suo capezzale: solo in vestaglia rosa, le morbide carni nere distese sulle lenzuola bianche, i capelli in disordine, struccata era sempre sexy per noi e attendevamo un segno: “Ho queste per voi!” e prese un sacchetto nero, ne tirò fuori delle piccole cinture di castità che si mettevano solo sul cazzo e chiuse sotto lo scroto e ci ordinò di indossarle: “Aventi ragazzi, mettetevele aiutatevi fra di voi..non così imbranati..forza!” alla fine le infilammo. ...