1. "un bull per mia moglie 4 " (ovvero il "salto del fosso" di mia moglie )


    Data: 18/04/2023, Categorie: Prime Esperienze Autore: quartofederico, Fonte: Annunci69

    ... succedere.
    
    Si alzò dal letto, poco dopo le sei, e, fatto insolito, corse in bagno.
    
    "Che hai?" le chiesi al ritorno.
    
    Non rispose; si rimise nel letto, accoccolandosi tra le mie braccia.
    
    "Mi ami? - mi chiese e, senza aspettare una mia risposta, proseguì - Io da morire!"
    
    La strinsi ancor più forte a me e, baciandole le labbra, dissi solo:
    
    "Immensamente"
    
    "Quando saremo là, non lasciarmi da sola, voglio che mi tieni la mano e me la devi stringere forte. Dobbiamo, come sempre, essere una sola cosa! Lui è il tramite che ci deve far ritrovare il piacere perduto".
    
    Sussurrò tutto questo nel mio orecchio, quasi timorosa che qualcuno potesse scoprire il nostro segreto.
    
    Mi si riappisolò accanto e credo di essermi addormentato pure io.
    
    La radiosveglia mi destò alle sette in punto e mi alzai con molta cautela per non svegliarla. Ma fu inutile!
    
    "Che ore sono?" disse stiracchiandosi.
    
    "Le sette! Dormi un altro po', vado a preparare il caffè" le dissi per rassicurarla.
    
    Si girò dall'altro lato, ma più per riflettere che per dormire.
    
    Impiegai poco più di un quarto d'ora e ritornai in camera da letto con le due tazzine fumanti. Si mise seduta in mezzo al letto ed io, sedendole accanto, le passai la tazza.
    
    "Che debbo indossare - chiese mentre sorseggiava e quasi parlando tra sé e sé - gonna pantaloni da scartare! Che mi consigli?"
    
    Quando fa così, ha le idee già ben chiare, per cui non mi permisi di dire niente e, mentre raccoglievo la sua tazzina, ...
    ... risposi:
    
    "Fai tu, son sicuro che sarai, come al solito, uno schianto!"
    
    La lascia sola e mi chiusi in bagno a fare le mie cose, ma soprattutto per valutare la situazione.
    
    Non nascondo che tanti pensieri affollavano la mia mente: uno su tutti, il demone della gelosia. Mi aveva chiesto di starle vicino, di stringerle la mano, di partecipare in un certo senso al loro godimento.
    
    Ci sarei riuscito? Non correvo il rischio che avrei potuto mandare tutto a monte?
    
    Comunque, ora non potevo più tirarmi indietro: avevo voluto e permesso che le cose andassero troppo oltre.
    
    Poi, una doccia rilassante mi riportò una certa calma. Forse solo apparente!
    
    Lia era ancora nell'altro bagno; era udibile il rumore del fon e, sul letto, c'era l'abito verde lungo, che a lei piaceva tanto. Pensai che fosse quello adatto: bello largo e, se stretto in vita, con quella specie di foulard cintura color paglia, avrebbe messo veramente in risalto la sua silhouette.
    
    Per me scelsi pantaloni di lino neri e camicia bianca.
    
    Mentre mi vestivo, entrò lei in slip di pizzo verde come il vestito e reggiseno a balconcino dello stesso colore.
    
    "Che te ne pare? - chiese - Ti piace se mi vesto così?"
    
    "Sarai stupenda, a patto che non indossi gli slip" dissi più per scherzo.
    
    "Ma tu sei tutto matto! Vuoi fargli venire un infarto quando si inginocchia per farmi provare le scarpe?" esclamò
    
    "Non credo che gli succeda, anzi..."
    
    "Allora ci penso e, magari me li tolgo prima di entrare in negozio" ...
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