RITA
Data: 17/04/2023,
Categorie:
Etero
Autore: suve, Fonte: RaccontiMilu
... quasi scocciato, alle loro chiamate, poi ha lasciato squillare il telefonino invano ed infine l’ha spento. A casa non lo trovano se non in un’occasione in cui Gloria si mette di posta e lo attende. Impaurita dal vederlo così cadente, così privo di animo, gli chiede cosa succeda e lui risponde con parole dure dicendogli di farsi gli affari suoi, che lui ha cose più importanti a cui pensare.
Le lunghe ore passate in attesa gli hanno permesso di riflettere. Si colpevolizza per come ha trattato Rita, inconsciamente accusa anche Gloria e Vittorio secondo la semplice logica che, se avessero fatto in altro modo, ora Rita non sarebbe distesa su quel letto. Sa che non è giusto ma i suoi pensieri sono concentrati sulla speranza di rivedere la figlia, di poterle parlare, di chiederle perdono per il male che, dentro di se, sente di averle fatto.
Il padre si accascia sulla sedia incerto se essere felice del risveglio, di poterle finalmente parlare, o orripilato dell’altra notizia della sua invalidità.
E’ con animo incerto che il mattino dopo, puntuale, arriva in ospedale accolto dai sorrisi di tutti.
Ognuno ha una parola buona per lui, ognuno gli batte una mano sulle spalle. Il medico lo accompagna davanti al vetro che tanto bene conosce ed ora, su quel letto, vede sua figlia con gli occhi aperti. Gli fa un cenno felice e lei tenta di alzare la mano per rispondere. Vede delle lacrime in quegli occhi e le sente nei suoi.
La routine non cambia, lui è ogni giorno lì, solo ...
... che le occasioni in cui lo fanno accostare al vetro ora comportano uno scambio di sguardi, un tentativo di comunicare.
Sua figlia è lì, cosciente, ed ogni giorno i medici gli dicono che va migliorando. Eppure lui la vede sfiorire, i capelli farsi bianchi, l’espressione del viso a volte assente a volte concentrata ma mai, mai serena. Unica occasione di sorriso quando lui la saluta, ed il braccio che si alza in risposta, pur collegato a flebo e tubicini vari, gli pare ogni vola più deciso, più forte.
Alla fine Rita viene trasferita nel reparto lungo-degenti. Non è più in pericolo di vita ma ancora non può essere dimessa ed il padre scambia la sedia nel corridoio con quella altrettanto dura della sua stanza.
Il primo contatto resterà negli occhi e nella memoria dello staff medico, quando il padre si accosta per la prima volta al letto della figlia e questa gli prende le mani, se le porta alle labbra chiedendo perdono per il male che gli ha causato. Non conoscono la loro storia ma comprendono che è meglio lasciarli soli e così fanno.
Viso a viso, piangendo calde lacrime entrambi, si chiedono perdono a vicenda. Lei racconta quel che è successo da quando è stata scacciata di casa, di quel che ha passato, di Matilde e Dario. Con sincerità, senza badare alla vergogna, parla della sua discesa lungo una china interminabile e del suo scatto finale, quando ha deciso di non voler più quella vita. Lui le parla dei suoi sentimenti, del suo senso di colpa per averla scacciata così ...