1. RITA


    Data: 17/04/2023, Categorie: Etero Autore: suve, Fonte: RaccontiMilu

    Il viaggio di Rita è un incubo. Scacciata dal padre, scacciata da Dario, abbandonata dalla sorella, non sa a quale santo votarsi. Guida come ipnotizzata per un lungo tratto e poi sente il bisogno di fermarsi, di muovere le gambe. Si ferma in un autogrill e guarda affascinata un viadotto poco distante. Sarebbe così facile finirla lì, cessare di soffrire, non avere più pensieri… Ma Rita ama troppo la vita e tutti i suoi aspetti, forse è proprio per questo, la voglia di vivere tutte le esperienze, che si è lasciata coinvolgere da Dario. Ripensare a lui significa tornare alla propria situazione, con la rabbia che cresce dentro verso di lui, per come l’ha trattata e, lo concepisce allora, l’ha sfruttata, ed anche verso se stessa, per averlo lasciato fare. La rabbia vira verso l’odio, un odio intenso, autodistruttivo, e torna punto a capo fissando il cavalcavia. Un loop che si interrompe di colpo per un ricordo molto vecchio. Lì vicino, a pochi chilometri, vive o viveva Matilde.
    
    Matilde: I rapporti tra lei e la sua famiglia si erano interrotti per motivi a lei misteriosi ma non vede altra persona a cui poter chiedere aiuto, è uno spiraglio, un accenno di speranza a cui si aggrappa e la spinge a risalire in auto e ripartire. Mentre guida ripensa ancora a tutto quello che è successo. La coscienza si fa strada in lei ora sotto forma di autocritica, e le fa provare orrore per le lacrime fatte versare al padre, per il dolore e l’umiliazione di sua sorella che le ha fatto da madre ...
    ... per così tanto tempo. Valeva la pena perdere tutto quanto per un’avventura con Dario? No. E’ la risposta definitiva che si dà. All’inizio le era sembrato un gioco, un divertimento, un modo per vincere la noia. Senza pensare alle conseguenze aveva portato avanti una storia con… non sa definire l’uomo. Più ci pensa e più si rende conto che lui l’ha usata, ha approfittato di lei senza sentimento, abbandonandola proprio nel momento in cui lei aveva più bisogno, proteso egoisticamente ad affrontare i propri problemi. Rivive la conversazione con lui, l’amore che pensava di aver provato. L’odio diventa monolitico con lui come unico bersaglio, un odio feroce per quello che lui le ha tolto. L’odio verso se stessa per averlo permesso, per essere stata complice e co-artefice della sua stessa rovina, passa in secondo piano ma non le impedisce di piangere.
    
    Le lacrime calde che le scendono ininterrottamente quasi le impediscono di accorgersi del casello. Con una brusca manovra esce dall’autostrada e va verso la città sperando che la vecchia amica sia ancora lì, di ritrovarla e che lei sia disposta ad aiutarla.
    
    La depressione che la pervade trova un minuscolo e momentaneo sollievo quando l’indirizzo che ricordava si rivela ancora esatto. Forse la fortuna sta cambiando, pensa mentre suona il campanello ed alla porta si affaccia una signora avanti con gli anni che stenta a riconoscere.
    
    – Matilde?… Zia Matilde?… –
    
    – Chi sei?… no… Rita? –
    
    Un altro scroscio di lacrime la fa quasi ...
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