1. RITA


    Data: 17/04/2023, Categorie: Etero Autore: suve, Fonte: RaccontiMilu

    ... doccia che le tolga la sporcizia di dosso. Si toglie la benda, afferra un asciugamano che vede lì accanto e prova a pulirsi come può, indifferente ai tre uomini che stanno finendo di rivestirsi lì di lato. Solo all’ultimo alza gli occhi incontrando lo sguardo di disprezzo di due sconosciuti e… il sorriso sardonico di Dario. Il sangue le si gela nelle vene riconoscendo l’ex cognato, colui che l’ha condotta al punto in cui si trova.
    
    – Bene cara, l’hai riconosciuto? –
    
    Matilde la guarda con occhi cattivi, in mano un mazzetto di banconote che evidentemente le hanno dato i tre.
    
    – Doppio guadagno per me oggi. Soldi e la rivincita su tuo padre. –
    
    Con cattiveria, Matilde le spiega cosa le ha fatto e perché.
    
    – Mi terrò una copia del video per riguardarlo ogni tanto, e se azzardi anche solo una volta a dirmi di no lo faccio avere a tuo padre per farle vedere che lurida troia ha come figlia –
    
    Solo in quell’istante Rita si accorge della videocamera su un cavalletto. Qualcosa le scatta dentro e, come impazzita, balza in piedi slanciandosi contro Dario. Vene accolta da due sberle, una dietro l’altra, che la rigettano sul letto dolorante.
    
    – La troia osa ribellarsi eh? –
    
    Un calcio la coglie a un polpaccio che sporgeva dal letto.
    
    – Fermo, non farle lividi. –
    
    Matilde si frappone tra lei e Dario, ma è evidente che non lo fa per pietà o amicizia ma solo per evitare che l’uomo “rovini” la merce.
    
    Rita scatta di corsa verso il bagno e si chiude dentro, apre il ...
    ... rubinetto e si tuffa sotto il getto bollente strofinandosi sempre più forte con una spugna. Inutile, continua a sentirsi sporca anche quando la sua pelle è tutta arrossata. Si asciuga con rassegnazione e torna di là dove la sola Matilde è restata.
    
    – Bene, ce ne hai messo di tempo. Su rivestiti. –
    
    La maitresse la spinge rudemente verso la pila di abiti sulla poltrona e Rita si veste come imbambolata.
    
    – Brava, adesso torna a casa. Ci sentiamo domattina, ho un altro lavoro per te. –
    
    In auto, tornando a casa, rivive gli istanti appena passati e ripensa all’ultima frase di Matilde.
    
    Il piede pigia sull’acceleratore mentre Rita scuote la testa velocemente, gli occhi allagati dalle lacrime. Chi la vedesse penserebbe che c’è una pazza alla guida, ma nessuno ha modo di vedere bene dentro l’auto, troppo veloce passa davanti ai pochi che la notano.
    
    No, Rita non vuole più, non tornerà indietro, non sa cosa farà ma è certa che non si sottometterà più a Matilde, mai più si prostituirà per lei, mai più darà modo a Dario di metterle le mani addosso. La strada è un imbuto, un rettilineo troppo breve ed è troppo tardi quando si accorge della curva secca alla sua fine. Si aggrappa forte allo sterzo provando a controllare l’auto impazzita che slitta sull’asfalto scivolando fuori strada e schiantandosi contro un albero. Dolorante in tutto il corpo Rita sente come distante l’eco delle sirene, il brusio di gente che parla vicino a lei. Prova a muoversi senza riuscirci, le è faticoso ...
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