1. La reginetta del centro commerciale.


    Data: 16/04/2023, Categorie: Etero Gay / Bisex Sesso di Gruppo Autore: Stephan_Zanzi, Fonte: RaccontiMilu

    ... risposta vaga; voleva sapere tutto, tutte le emozioni che aveva provato durante le riprese. E a questo punto ero curiosa di sapere anche io. Quindi guardai Berni e lui guardò me. Era terribilmente imbarazzato da quella domanda, e quasi sembrava che stesse decidendo se rispondere oppure tentare la fuga, e quindi pagare il pegno. Ma poi qual’era questo pegno? Cosa aveva in mente la cavallona? “Beh, in effetti non posso negare che mi ha eccitato molto” rispose e diventò tutto rosso per l’imbarazzo. “Eh no, non vale. Devi essere più specifico”. “Ero eccitato, ma se vuoi sapere il motivo ti dico in tutta onestà che non lo so. So solo che ho avuto diverse erezioni”. “Mi dispiace Berni, ma hai dato una risposta troppo approssimativa. Devo purtroppo chiederti di pagare il pegno” disse Milena. “Via i pantaloni”. “Cosa?!” sbottai improvvisamente. Ero enormemente stizzita da quella richiesta; non potevo accettare che una donna, proprio di fronte a me, facesse una tale richiesta al mio Berni. “Milena, vuoi farci capire per cortesia quali sono le tue intenzioni?”. “Moana, te lo ripeto: sei troppo tesa. In fin dei conti &egrave solo un gioco. Forza Berni, giù i pantaloni”. Berni mi guardò quasi come a domandarmi cosa doveva fare, e io con un’alzata di spalle gli feci capire che poteva fare come preferiva. Quel gioco era infantile e stupido, e soprattutto lo stavamo facendo con una persona che mi ispirava soltanto antipatia. E continuavo a chiedermi quali erano le sue intenzioni, ...
    ... perch&egrave ancora non lo avevo capito. Berni si tolse i jeans e rimase in mutande; notai un certo rigonfiamento, segno che quello che stava accadendo un pò lo eccitava. Si eccitasse quanto voleva, pensai, ma se solo avesse provato ad avere un erezione completa giuro che avrei fatto lo sciopero della figa e non gliel’avrei data per almeno un paio di mesi. Così imparava. Infatti lo fulminai con lo sguardo, e poi abbassai gli occhi all’altezza del suo sesso, proprio per fargli capire di fare attenzione a ciò che faceva, perch&egrave tutto dipendeva da lui. Se avesse tentato di alzare la bandiera, gliel’avrei fatta pagare. Questo c’era scritto nel mio sguardo minaccioso. In ogni modo Milena disse che adesso toccava a me girare la bottiglia. E allora la feci roteare quasi con rabbia, e il collo questa volta puntò su di lei. Bene bene, era giunta l’ora dei conti. Questa volta era in trappola e non poteva scappare. “Rispondi a questa semplice domanda” dissi. “La tua auto &egrave guasta oppure no?”. Milena scoppiò a ridere, ma non diede nessuna risposta. Disse soltanto che preferiva pagare il pegno, e quindi si sarebbe spogliata anche lei. Era chiaro che avevo sbagliato i calcoli; me lo dovevo aspettare che non avrebbe risposto. Anzi, forse era proprio quello che voleva lei, l’opportunità di spogliarsi, di togliersi qualcosa e mettersi a nudo di fronte a noi. Adesso era nuda anche lei; si era tolta la maglietta, e sotto non indossava nulla, quindi praticamente adesso aveva solo quella ...
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