1. Factory Slut Capitolo 3


    Data: 24/07/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Koss, Fonte: EroticiRacconti

    ... internet a cercare informazioni e foto su quella donna, vide che era stata una splendida atleta e una magnifica ragazza, ma ora era una larva. Non stava neanche in piedi.
    
    E comunque, se fosse sopravvissuta, cosa di cui Cherie dubitava, sarebbe diventata un animale. Cherie era convinta che, con quella lì, il suo padrone stesse perdendo tempo.
    
    Ivan aveva legato le briglie di Irina alla slitta, erano briglie lunghe un paio di metri. Cherie pensava che appena Vera fosse partita Irina sarebbe finita per terra, la vedeva debole, malridotta, ondeggiante su quegli stivali da pony che indossava per la prima volta nella sua vita.
    
    Ivan frustò Vera che partì piano e proseguì lentamente, Ivan la tratteneva, ugualmente Irina stava per ruzzolare a terra e solo quando stava per cadere si riscosse e si mosse. Ondeggiava, tremava, era terrorizzata, ma riuscì a muovere un po’ di passi. Vera andava al passo e girava nel cortile, Ivan si guardava indietro. E vedeva che Irina era debole, ma le fece fare lo stesso tre giri dell’ampio cortile, quando stava per stramazzare si fermò.
    
    Disse a Anthony – porta Vera nella steppa, stancala, io rimango qui con la nuova. –
    
    Poi prese Irina sottobraccio, come un fuscello e la riportò dentro, mentre Cherie, scettica, rientrava in casa. Ivan la spogliò di tutto. La nuova pony sudava e tremava, brividi di freddo, calore febbrile e occhi lucidi febbricitanti. Si spogliò anche lui ed entrò con lei sotto la doccia, la lavò tutta, a lungo, più volte. ...
    ... Irina aveva fatto poche centinaia di metri al passo, ma boccheggiava come se avesse corso una maratona, il cervello era in tilt, in debito di ossigeno. Piano, piano la manza si riprese e ricominciò a respirare regolarmente, sarebbe stramazzata al suolo se Ivan non l’avesse sorretta. Il fatto che era nuda non la impensierì, era stata una puttana da quattro soldi, usata da chiunque, se lo ricordava e quindi…
    
    Poi lui l’asciugò bene e quel trattamento la rassicurò, non sembrava poi tanto cattivo, si prendeva cura di lei. Poi la fece inginocchiare di fronte ad un trogolo che conteneva acqua fresca e pulita e Irina bevve, senza neanche domandarsi perché doveva farlo in quel modo, era tale l’arsura che la stava divorando che bevve a lungo e ad ogni sorso sentendosi meglio. Poi lui la portò nel suo nuovo box, di lato a quello di Vera. Irina era debolissima, poco lucida, incapace di pensare, la pelle di nuovo lucida di sudore. Ivan le buttò una pelliccia addosso e lei ritornò a dormire, ma da quel giorno sia pure per solo mezzora Irina ritornò ad allenarsi, a correre e lentamente imparò a stare su quegli stivali dal plantare alto e grande.
    
    Solo dopo un mese sembrò riacquistare vitalità ed Ivan iniziò a pensare che ce la potesse fare.
    
    Quando Irina fu in grado di pensare e ragionare su quello che le era successo, e che era diventata, era entrata ormai nella routine. Degradava allo stato animale e non parlava, la mancanza di voce la faceva star male, molto male, ma cercava di non ...
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