1. Factory Slut Capitolo 3


    Data: 24/07/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Koss, Fonte: EroticiRacconti

    ... occhi grigi, gelidi, gli zigomi alti e la bocca carnosa. Un uomo grande, sopra i centoottanta centimetri e sugli ottanta chili, tutto nervi e muscoli, forte, atletico. Era ricoperto di pellicce, anche gli stivaloni che indossava erano di pelle e foderati di pelliccia all’interno. Era il modo di vestire abituale di quel luogo ed in quella stagione invernale, freddo artico. Ivan in altri luoghi poteva indossare anche uno smoking, ma non lì e non per quello che stava andando a fare.
    
    Un giro per la steppa sulla slitta trainata da Vera, Ivan se la spassava spesso con Vera, ma quella era la prima volta che Ivan metteva in moto Irina. Non voleva darle tempo di pensare, la ragazza non era pronta e aveva appena riacquistato un po’ di lucidità, ma era bene metterla al lavoro, lo sforzo non le avrebbe fatto male, anzi doveva continuare ad eliminare le tossine accumulate negli ultimi due anni e degradarsi ancora, ma in modo diverso da prima.
    
    Se avesse riacquistato forze e carattere, pensava Ivan, sarebbe stato più difficile farle accettare la sua nuova condizione.
    
    Irina era debole e non poteva fare granché, Ivan si rese conto che in quel primo giorno avrebbe fatto poco, ma questo non gli impedì di andare avanti.
    
    La mise in piedi, non stava neanche in equilibrio, ma non reagì, cosa poteva fare, aveva le braccia inchiavardate dietro la schiena e su quelle calzature stava malamente in equilibrio. Ivan le mise una pelliccia addosso che chiuse davanti con uno zip, la pelliccia ...
    ... le arrivava alle natiche, lasciando il culo scoperto e le gambe libere, poi le mise il morso in bocca, che fissò alla calottina che aveva sul capo, e per le briglie la tirò fuori dalla celletta.
    
    Irina rischiò di cadere più volte, sbatteva a destra ed a sinistra sulle pareti dello stretto corridoio, avanzando come un automa instupidita, catatonica e remissiva, senza protestare minimamente. Non aveva forze per farlo, quelle poche che aveva le dedicava allo sforzo di stare in piedi ed in equilibrio. Aveva anche paura. Chi era quel tipo che la menava dove voleva?
    
    Poi fu fuori alla luce del sole, era una giornata invernale tersa, assolata. Pallida e ebete guardò in alto e il sole le ferì gli occhi e lì chiuse, ma guardare la neve bianca che rifletteva i raggi non era poi meglio. Non era abituata, negli ultimi anni aveva vissuto nella penombra o al buio. Ivan le mise dei paraocchi e andò meglio. Ora lo sguardo di Irina era limitato e comunque lei non aveva né tempo di guardare, né tempo di pensare.
    
    Nel cortile del castello c’era Vera già alle stanghe della slitta, anche lei aveva un pellicciotto addosso, serviva soprattutto quando stava ferma, accanto a lei c’era Anthony che la teneva per le briglie e in un angolo la bella Cherie.
    
    Cherie voleva soddisfare la sua curiosità guardando per la prima volta la nuova pony. Era magra e brutta, ma Cherie sapeva che era stata bella, chi sa se sarebbe mai tornata quella di un tempo. Ivan gliene aveva parlato e lei era andata su ...
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