1. Factory Slut Capitolo 3


    Data: 24/07/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Koss, Fonte: EroticiRacconti

    ... mille chilometri da Mosca, in piena Siberia, in un luogo sperduto che non compariva in nessuna mappa. Era arrivata lì in aereo, addormentata dentro una cassa, e nell’ultimo tragitto in elicottero, poi per le ultime centinaia di metri su una slitta, trainata da uno strano animale: una ponygirl.
    
    Vera era alta centonovanta centimetri, pesava quasi cento chili, quasi tutti muscoli, ma anche grasso che in quel clima non era assolutamente da disprezzare. Aveva spalle possenti, petto forte, tette esagerate, una sesta abbondante, trattenute da un robusto reggiseno di pelle. Vera aveva fianchi larghi e cosce lunghe, garretti potenti e molta grinta, una criniera lunga, raccolta a coda di cavallo, bionda e stopposa. Vera trainava la slitta su cui il conte Ivan Popescu depositò la cassa contenente Irina e la condusse nelle segrete del suo piccolo castello incastonato su una collina di quelle steppe sperdute nel nulla.
    
    Gli antenati di Ivan erano stati esiliati dallo zar Nicola in quelle lande sperdute prima della rivoluzione. E questa fu la loro salvezza, quando ci fu la rivoluzione, e le teste dei nobili caddero, nessuno sapeva di loro e quei nobili lontani da ogni centro di potere fecero di tutto per non farsi trovare. Lì lontani da tutti e tutto, erano padroni di quei piccoli villaggi che da ottanta anni ricadevano sotto il loro assoluto dominio. Lì era ancora medioevo ed il conte faceva quello che voleva.
    
    Ivan aveva un servo di nome Anthony che lavorava nelle stalle, era un ...
    ... ventenne non particolarmente sveglio, ma che con quelle bestie ci sapeva fare, sapeva come accudirle e come tranquillizzarle. Con Vera ci riusciva benissimo, la puliva, la vestiva, le dava da mangiare e la metteva a dormire. Anthony ogni tanto si sfogava con la gigantesca puledra ed era tutto quello che voleva, aveva poche pretese, oltre a divertirsi con la puledra gli bastava un giaciglio per dormire e cibo da mangiare, oltre che riparo e caldo d’inverno. La puledra all’inizio aveva cercato di sottarsi a quel dominio, ma poi lo aveva accettato, quando Anthony se la scopava riceveva un po’ di calore e di coccole, le poche soddisfazioni che aveva, oltre che correre.
    
    Anthony sbavava anche dietro a Cherie la schiava personale del suo padrone Ivan, ma non osava andare oltre il pensiero. Il padrone gli avrebbe levato la pelle se avesse messo un dito su Cherie, non c’era bisogno neanche di dirlo.
    
    Però Irina non era una puledra qualsiasi, quindi Ivan, almeno all’inizio, se ne occupò direttamente anche per le cose più semplici.
    
    L’aspetto di Anthony era scimmiesco, non era molto alto e le gambe erano arcuate e tutto sommato corte, ma aveva braccia lunghe e forti, oltre che spalle larghe. Quando Vera indossava i suoi stivaletti diventava trenta centimetri più alta di Antony, ma lui sapeva usare tutte le cordicelle che partivano dagli anellini che adornavano il corpo di Vera ed era anche molto forte, quindi sapeva rapidamente condurre Vera ad essere ragionevole quando la puledra ...
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