L'Ascensore
Data: 09/04/2023,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Natale Seremia, Fonte: EroticiRacconti
... ordinario, normale. L’unica cosa che lo contraddistingueva era lo sguardo indagatore, curioso, affilato che sembrava radiografare l’essenza di una persona.
Quando finalmente si erano presentati, la quarta o quinta volta che si erano incrociati nella tarda serata su quel benedetto ascensore aveva acquisito oltre al nome, Claudio Tentoni, solo pochi altri spiccioli di informazione.. Era un’insegnante, viveva solo nel bilocale dell’ultimo piano e si muoveva per Milano esclusivamente a piedi o con i mezzi pubblici. Tutto qui.
Ed adesso non riusciva a staccare il pensiero da quello che era accaduto e dall’ultima frase che aveva pronunciato “Da adesso sei mia”. Che cazzata! Lei era una tipa indipendente ed un assurdo momento di debolezza non poteva certo significare niente. Non era certamente bisogno di sesso. Da due anni viveva una relazione con il vicedirettore della filiale della Banca Popolare di Sondrio nei pressi di Piazza Borromeo. Umberto era un uomo tranquillo, metodico, affidabile. Si vedevano un paio di volte alla settimana e generalmente il sabato dormivano, alternativamente a casa dell’uno o del l’altro. Il sesso con Umberto era buono seppure canonico e prevedibile. Lei aveva sempre respinto le sue proposte di vivere insieme. Gli aveva spiegato che non voleva rovinare una cosa che funzionava, anche grazie alla loro autonomia.
Umberto aveva capito e alla fine accettato con una certa gratitudine le sue obiezioni. Si erano fatte le 17 e Roberta realizzò che ...
... aveva controllato i messaggi privati di Fb almeno una ventina di volte fino ad allora. Indispettita chiuse il notebook, salutò i colleghi ed uscì prima del solito dal lavoro.
Per due giorni attese un messaggio di Claudio e stazionò qualche minuto in più nei pressi dell’ascensore quando rincasava. Niente. Sembrava sparito. Non riusciva a capire questo comportamento. L’irritazione cresceva insieme ad un’amara delusione e Roberta si scoprì più nervosa di quanto volesse ammettere. Si era già pentito? Non gli era piaciuta? Arrivò persino a pensare di aver fatto qualcosa di sbagliato pur avendolo assecondato in tutto.
Poi il terzo giorno, un venerdi sera, il messaggio tanto sospirato si materializzò. Poche, imperative parole: “Dammi il tuo numero di cellulare”. L’esitazione durò meno di un minuto e con mani lievemente tremanti, Roberta digitò il numero. Quella sera a letto si accarezzò come non faceva da tempo. Con una mano stimolava il suo seno generoso, accanendosi intorno ai grossi capezzoli violacei. Con l’altra alternava movimenti circolari ora lenti e dolci, ora veloci e ruvidi sul suo clitoride.
L’orgasmo la travolse dopo pochi minuti mentre riviveva per l’ennesima volta la scena dell’ascensore tra lei e Claudio.
Il giorno dopo sabato si svegliò tardi e pigramente iniziò a prepararsi per uscire. Aveva in programma di pranzare con Umberto in un delizioso ristorante con terrazza sul lago di Como, La Baia di Moltrasio.
Mentre finiva di truccarsi lo squillo di un SMS ...