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L'Ascensore
Data: 09/04/2023, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Natale Seremia, Fonte: EroticiRacconti
1. Le prime volte non ci avevo fatto troppo caso. Abitavamo in un palazzo di dieci piani, in un quartiere semi periferico di Milano. Probabilmente eravamo entrambi single devoti alla nostra professione perché spesso ci incrociavamo intorno alle venti di sera davanti alla porta dell’ascensore. A quell’ora non c’era quasi mai nessuno. Lei era prossima alla quarantina e vestiva sempre con quella sorta di divisa d’ordinanza delle manager in carriera. Tailleur dai colori sfumati, tacchi alti, occhiali scuri. Portava i capelli corvini raccolti in una coda di cavallo ed aveva fianchi generosi che iniziavano a manifestare i segni di una leggera pinguedine. Pur abitando da quasi quattro anni in quel condominio non conoscevo nessuno, neppure lei. Doveva abitare all’ultimo piano perché io scendevo al nono e la lasciavo li nell’ascensore, apparentemente persa nei suoi pensieri. In quel minuto nel quale le nostre vite si incrociavano ci limitavamo ad un anodino buonasera e a qualche sbirciata di traverso finché le porte dell’ascensore si aprivano sul pianerottolo del mio piano ed io con un altro “buonasera” bofonchiato a mezza voce mi preparavo ad entrare nel mio bilocale dove mi attendeva l’ennesima cena scaldata al microonde o nella migliore delle ipotesi qualcosa ordinato attraverso Just Eat. Non so esattamente quando ci presentammo, sicuramente passarono diverse settimane. Lei si chiamava Roberta Lensi ed era dirigente delle Risorse Umane di una società di trasporti. ...
... Adesso quando ci incrociavamo i nostri saluti erano appena un po’ meno formali. “Buonasera Roberta”. “Buonasera Claudio”. Dopodiché il copione era sempre lo stesso. Uscivo al nono piano e mi preparavo mentalmente ad una serata su Netflix oppure a correggere i compiti dei miei studenti. Insegnavo italiano e storia in una scuola media della periferia milanese. Una sera che ero particolarmente svogliato, ho aperto Facebook e seguendo un impulso improvviso ho digitato nella barra di ricerca il suo nome: Roberta Lensi. La query mi ritorna due soli risultati. Il secondo nominativo era inconfondibilmente lei. La foto era inequivocabile. Senza pensare digitai “aggiungi agli amici”. Per tutta la serata aspettai una risposta inutilmente. La cosa non mi sorprese. A giudicare dalla sua bacheca, frequentava raramente il social. In media una o due volte alla settimana. Due giorni dopo, una notifica all’ora di pranzo, mi avvisò che Roberta aveva accettato l’amicizia. Trovo un messaggio privato. “Mi chiedevo quando l’avresti fatto…” seguito da un emoji ammiccante. Non mi aspettavo che accettasse l’amicizia e tanto meno una frase del genere. Decisi di non risponderle. Esaminai con più attenzione i pochi post pubblicati da Roberta sulla sua bacheca, scorrendo indietro nel tempo di qualche mese. Erano per lo più commenti a qualche articolo di giornale o pensieri in libertà. Uno però attrasse la mia attenzione. Era una clip del film “Cinquanta sfumature di grigio”. Pochi secondi ...