Vertigo, un incubo vissuto due volte – La conclusione
Data: 05/04/2023,
Categorie:
Cuckold
Tradimenti
Voyeur
Autore: Bateman80, Fonte: RaccontiMilu
... movimento. Il vuoto del garage amplificava i loro versi e potevo distinguere bene i grugniti di Franco dai respiri affannosi di Anna.
Si vedeva che lei aveva una voglia assurda e, a giudicare da quanto fosse lucido e bagnato di umori il cazzo di Franco, capii che era già venuta diverse volte.
Non ci voleva un genio per intuire che quel poco che potevo fare a letto ultimamente non le bastasse, soprattutto poiché ormai era diventata totalmente succube del cazzo e del modo di scopare di Franco. Erano entrambi ad occhi chiusi, stretti in abbraccio e approfittai del momento per spostare ancora un po’ il pannello di truciolato, così da aumentare il mio campo visivo.
Lui le passò la canna, la fece stendere di schiena e le si accasciò sopra piegandole le gambe in avanti, verso di lei. Mentre la stantuffava e le baciava le tette, Anna ansimava ad occhi chiusi e riuscendo a stento a fumare, diede poche intense boccate poi gettò via il mozzicone e presero a baciarsi con la lingua.
Dopo diversi minuti in quella posizione, si alzarono in piedi e lei riprese la posa iniziale a gambe divaricate, appoggiata con le mani al muro. Lui, sputandosi sulle dita, vidi che incominciò ad inumidirle il buco del culo, e Anna, intuendo che l’avrebbe inculata si abbandonò in un desideroso quanto lascivo:
“Ohh siii, ..finalmente!”
Il bastardo iniziò ad incularla con estrema facilità, sfilando ed infilando il cazzo con dei lenti dentro/fuori accompagnati da due o tre scoregge di Anna.. ...
... Provò piacere sin dai primi colpi, tanto che per non farla urlare troppo, lui le teneva chiusa la bocca con la mano, e lei, di tanto in tanto, gli mordeva e gli succhiava le dita.
L’inculata andò avanti a lungo, con Franco che con il dito le scopava la figa.. Tutto questo sino a che, dopo un breve cenno da parte di Anna, il bastardo sorrise con sguardo soddisfatto e lei, aprendosi le labbra della figa, iniziò una sonora pisciata schizzando anche sui piedi di entrambi.
“Brava piccola.. cooosì.. lo sai che mi piace!”
Disse il bastardo, prima di piegarsi e iniziare a leccarla in mezzo alle cosce lucide.
Quel che vidi mi bastò..
Rimisi lo smartphone in tasca, e mentre sentivo loro che riprendevano a scopare, cercai in qualche modo di sopprimere la rabbia che mi bruciava dentro, presi forza e iniziai cautamente a salire le scale, puntandomi barcollante sulle stampelle.
Ero giunto quasi a metà scala quando, forse per la polvere accumulata sui lisci gradini in cotto, sentii la punta della stampella perdere aderenza, facendomi completamente mancare l’equilibrio sul lato della gamba infortunata. Per non cadere sul ginocchio operato, franai in avanti battendo la testa contro il muro del vano scala.
B L A C K O U T
Aprii gli occhi stranito, quasi lobotomizzato.. e anche se dalle finestre vidi il cielo grigio di pioggia, faticai comunque ad abituarli alla luce fioca della stanza. Riconobbi che mi trovavo nel letto dell’ospedale, col ginocchio sollevato, completamente ...