1. Vertigo, un incubo vissuto due volte – La conclusione


    Data: 05/04/2023, Categorie: Cuckold Tradimenti Voyeur Autore: Bateman80, Fonte: RaccontiMilu

    ... all’ufficio tecnico del comune e lo chiamai per indagare. Dopo avergli fornito alcuni dati, mi confermò che nelle vicinanze del mio quartiere, gli unici cantieri di edilizia residenziale erano due: uno era il cantiere di una nuova palazzina a sei piani in via Battisti e l’altro era di una serie di villette a schiera in Viale Piave, nel nuovo “Quartiere dei Tini”, ovvero, a cinque isolati esatti dal mio.
    
    Cercai subito l’indirizzo su Google Maps e vidi che distava circa due chilometri. Opzionando il percorso a piedi, Maps prevedeva l’arrivo in venti minuti circa ma, tenendo conto delle mie attuali condizioni, con le stampelle e il dolore al coccige, immaginai mi ci volessero almeno una quarantina di minuti. Tremavo all’idea che quei due potessero presto insediarsi anche solo a pochi chilometri da noi, quindi, mi misi a consultare diversi siti di agenzie immobiliari pianificando un nostro possibile quanto imminente trasloco in centro città; del resto con Anna avevamo già discusso dell’idea di abbandonare finalmente l’hinterland, e questo poteva essere forse il momento più opportuno per dare una svolta alla nostra vita.
    
    Il mercoledì mattina successivo, non feci in tempo a vedere Anna, perdendomi la nostra consueta colazione a letto; stranamente avevo dormito più a lungo del solito e quando mi alzai, lei era già uscita per andare al lavoro. Era un mercoledì come tanti altri, illuminato da un bel sole limpido e sferzato da un’insolita brezza leggera. Verso le quattro del ...
    ... pomeriggio, essendo ormai stanco di starmene seduto davanti al computer, decisi che era giunto il momento di fare un bel giro all’aria aperta e la destinazione l’avevo già chiara in mente. Dai miei “controlli” sapevo che Anna avrebbe staccato alle cinque per poi dirigersi in palestra, quindi, sicuro di avere il tempo necessario per poter tranquillamente andare e tornare a piedi, stampelle alla mano scesi in strada e “impostai la rotta” verso Viale Piave. Anna era contraria al fatto che mi sottoponessi a sforzi fisici prolungati nelle condizioni in cui ero, perciò, calcolai che sarei tornato almeno mezz’ora prima di lei, così da riposarmi e non destare alcun sospetto.
    
    La marcia fu più faticosa del previsto, tra il traffico e la mia disabitudine al movimento, fui costretto a fare molte più soste di quelle che avrei immaginato. Arrivai in Viale Piave circa un’ora dopo essere partito ed ero talmente stremato per la “maratona su stampelle”, che mi sembrò un tempo da record. La serie di villette a schiera era situata in fondo alla via, dopo alcuni palazzi, e terminava come strada chiusa, delimitata dalla fitta fila di auto parcheggiate lungo il marciapiede.
    
    Contai in tutto sei abitazioni, i classici “villini” coi due piani fuori terra e con il garage/lavanderia seminterrato accessibile tramite una discesa. Notai che erano tutte ormai quasi ultimate, con tanto di giardino e pavimentazione esterna ed interna. Mancavano solo gli infissi e i cancelli, ad eccezione delle autorimesse, ...
«1234...7»