1. Un compleanno memorabile con le amiche troie


    Data: 05/04/2023, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: LucasFromParis, Fonte: Annunci69

    ... affannosamente un preservativo, temendo di certo che la sua vacillante erezione lo tradisse. Non lo trovava. Gliene gettai uno: “metti questo ragazzo” gli dissi incoraggiante. A quel punto non volevo che Amélie non ricevesse quello che desiderava. Un cazzo. Un cazzo qualsiasi. Era al punto in cui non le importava più di chi fosse. Volevo un pezzo di carne duro e caldo che le riempisse la figa. Allo stesso tempo presi possesso del culo di Messalina. Conoscevo bene quel buco segreto ed elastico. Sapevo quanto la donna amasse essere profanata lì. Quando avvertì la mia saliva colarle sull'ano non disse nulla. Sapeva. Mi conosceva. Conosceva il Lupo. E il Lupo la inculò con decisione. Il suo pertugio, apparentemente stretto, non oppose alcuna resistenza. Entrai fino alle palle godendo intensamente. Al nostro fianco il singolo durò poco. Poi si sdraiò di fronte a noi ammirando lo spettacolo.
    
    Era il nostro momento. Era il momento di Amélie. Per nulla al mondo avrei rinunciato a possederla quella sera speciale. Lei, la mia donna. Le dovevo così tanto. Le dovevo quella serata magica. Avevo bisogno quanto ne aveva lei di connettere i nostri corpi così come erano connesse le nostre anime. Fu maledettamente semplice. Mi spostai e cambiai buco. Cambiai donna. Con assoluta sicurezza. Non potevo sbagliare. Ero altrettanto certo che Messalina non si sarebbe risentita. Fra le due amiche non c’era animosità né competizione. Penetrai anche lei. Figa e culo. Mi presi tutto. Mi presi il ...
    ... suo corpo. Mi presi la sua anima. Colpi selvaggi marcarono il mio possesso mentre lei gemeva e Messalina si masturbava incitandoci. Le chiedi mi metterti dietro di me. La sensazione di avere una donna dietro di sé mentre se ne monta un’altra è divina. Avvertivo il suo respiro affannoso nelle orecchie. Il suo seno premeva sulla mia schiena tesa, le sue mani mi accarezzavano i fianchi. Il suo bacino incollato al mio seguiva tutti i miei movimenti. Eravamo una scultura in movimento. Perfettamente sincroni. Perfettamente affiatatati.
    
    C’era un solo modo in cui potevo terminare. Uno solo. Le loro teste si avvicinarono senza che dicessi loro nulla. Due paia di occhi mi fissavano. Due mani mi accarezzavano dolcemente i coglioni mentre mi masturbavo velocemente a pochi centimetri dai loro volti. La volevano. Volevano la sborra. Volevano vedermi godere. Volevano sentirmi godere. Volevano quel segno supremo di piacere maschile che ogni donna, ogni vera femmina, desidera. Ogni vera femmina (e le mie amiche lo erano, eccome!) desidera e sogna vedere l’uomo con si trova in quel momento esplodere. Vuole vederlo gridare, ansimare come un animale. Svelare la sua anima in quel momento intimo e supremo. Esattamente come ogni vero maschio desiderai più di ogni altra cosa vedere l’orgasmo della sua compagna. Non le delusi. Non le avevo mai deluse. Condivisero il frutto del mio piacere che eruttò violento ed improvviso.
    
    Per un istante tutto fu silenzio. Solo i nostri cuori battevano forte ...
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