1. Biancaneve ai sette nani - 1


    Data: 03/04/2023, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... mettervi in salvo.”
    
    “Ma che stai dicendo, di che pericolo parli?”
    
    “Vostro fratello vuole farvi uccidere!”, disse Carlotto tutto d’un fiato.
    
    Martino lo fissò in silenzio per un pezzo.
    
    “Come lo sai?”, chiese alla fine.
    
    “Lo so… perché ha incaricato me di farlo!”
    
    “Sei qui per uccidermi, allora?”
    
    “No!...Vi prego, Altezza… vostro fratello è stato cattivo con voi e io lo sono stato più di lui… ma questo no, non voglio essere complice della vostra morte.”
    
    Qualcosa in quelle parole fece breccia nella diffidenza del principe.
    
    “E perché dovrei crederti?”
    
    “Perché vi chiedo perdono... - disse l’altro sommessamente – perché vi giuro la mia fedeltà…”
    
    Sia pure ancora esitante, Martino gli si avvicinò e gli porse la mano. Carlotto, tuttora in ginocchio la prese e gliela baciò con fervore.
    
    “Vi consacro la mia vita, principe.”, disse.
    
    “Cosa pensi di fare?”, gli chiese allora Martino.
    
    “Ascoltate…”, disse Carlotto, alzandosi in piedi.
    
    ***
    
    La notte era scesa da un pezzo sul castello reale. Da un pezzo tutti si erano ritirati nei propri alloggi e il silenzio regnava sovrano. D’un tratto, un’ombra scivolò lungo le pareti, salì le scale, raggiunse le stanze del principe Martino e grattò leggermente alla porta. Subito gli fu aperto e l’ombra sgattaiolò dentro.
    
    “Siete pronto, Altezza?”
    
    “Sì. Cosa devo prendere?”
    
    “Niente. Tutto deve restare cos’è adesso. Deve sembrare che siete scomparso misteriosamente… Nessuno deve sospettare che siete fuggito e ...
    ... meno di tutti vostro fratello. Ricordate che devo uccidervi… per finta, - aggiunse con un timido sorriso, notando il sussulto di Martino – non temete, vi porterò in salvo. Ve lo giuro sulla mia vita.”
    
    Senza neanche spegnere il lume nella stanza, i due scivolarono fuori e scomparvero ben presto nelle tenebre fitte della notte. Più esperto a muoversi nel buio, Carlotto procedeva veloce e presto raggiunsero il limite della foresta, nei cui alberi fitti lo stalliere si inoltrò con sicurezza, seguito dal principe che procedeva esitante nel passo e dubbioso nel cuore. Carlotto gli aveva giurato fedeltà, certo, ma chi gli assicurava che fosse davvero sincero?
    
    “Più in fretta… più in fretta…”, quasi lo implorava Carlotto, che si inoltrava nel folto della foresta senza voltarsi indietro.
    
    Finalmente raggiunsero il posto che lo stalliere si era prefisso.
    
    “Altezza, - gli disse allora – qui dobbiamo separarci. Proseguite per questo sentiero, uscirete dal bosco lontano dal castello e lì dovrete fare da solo… ma, per amor del cielo, non fatevi scoprire, non fate capire chi siete o sarete perduto.”
    
    “Grazie…”, mormorò Martino.
    
    “Aspettate. - continuò Carlotto, togliendo un grosso involto dalla tracolla di tela di sacco – Spogliatevi e mettete questo. - e gli porse un vestito da donna – così nessuno vi riconoscerà.”
    
    Poi, raccolse e fece a pezzi i vestiti, via via che Martino se li toglieva, spargendoli qua e là; solo la camicia la trapassò un paio di volte col suo coltello, ...