1. Biancaneve ai sette nani - 1


    Data: 03/04/2023, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    1 – Il Delitto
    
    “Specchio, specchio delle mie brame, chi è il principe più bello del reame?”, chiese Valfrido, pavoneggiandosi seminudo davanti al grande specchio veneziano appeso alla parete.
    
    “Non c’è trucco e non c’è inganno, - rispose lo specchio con voce profonda – è Martino il più bello del reame.”
    
    Valfrido diventò livido dalla rabbia e afferrò un candelabro per scagliarlo con furia contro lo specchio, essendogli sembrato di cogliere anche una nota di scherno nella sua risposta; ma si ricordò in tempo quanto era costato acquistarlo e farlo venire dalla lontana Venezia: sicuramente la regina sua madre non gliel’avrebbe fatta passare liscia. Si guardò stizzito: cos’è che gli mancava? cos’aveva più di lui quello sgorbio di Martino?
    
    Spieghiamo come stanno le cose, prima di procedere oltre. Valfrido e Martino erano fratellastri e pressoché coetanei: Martino era figlio del re Alberto e della regina Evelina, che era morta dandolo alla luce. Allora, passato il periodo del lutto, il re si era risposato con la principessa Arabella e nove mesi dopo era nato Valfrido.
    
    I due erano cresciuti assieme, ma non c’era nessun legame fra loro: Valfrido era chiaramente il prediletto della regina, che lo copriva di coccole e di regali, trascurando del tutto Martino, a cui il re non aveva la forza di assicurare la dovuta considerazione, succube com’era della tirannica moglie.
    
    Crescendo, Valfrido era diventato sempre più prepotente e geloso del fratellastro, che continuava a ...
    ... bullizzare in tutti i modi, tanto da arrivare un giorno a trascinarlo nelle stalle e a violentarlo, mentre un mozzo lo teneva immobilizzato su una balla di fieno: violenza, che si era ripetuta nei giorni e nei mesi successivi, senza che il povero ragazzo trovasse modo di sottrarvisi, non avendo nessuno a cui ricorrere.
    
    Passarono gli anni e, nonostante i soprusi, il principe Martino diventava sempre più bello, sembrava quasi che ogni offesa subita contribuisse ad accrescerne il fascino: a diciotto anni era diventato un giovane dal fisico aggraziato, i lineamenti regolari e le chiome di un biondo più luminoso dell’oro.
    
    Anche Valfrido era un bellissimo giovane, ma la sua malvagità gli dava quella nota di durezza, che lo relegava sempre al secondo posto. Per quanto si curasse, depredando i balsami e i belletti della madre, il giudizio dello specchio era ogni volta invariato: “Martino è il più bello del reame!”
    
    Non solo: quel maledetto Martino era anche il legittimo erede al trono, sarebbe diventato re alla morte del padre e lui sarebbe stato relegato per sempre in un posto di secondo piano.
    
    Per non parlare del pericolo che una volta divenuto re, Martino ne approfittasse per vendicarsi. Allora? Non c’era alternativa: Martino doveva scomparire.
    
    Presa questa decisione, Valfrido raggiunse la stalla dei cavalli e cercò il mozzo Carlotto, suo complice degli abusi e delle angherie nei confronti di Martino.
    
    “Ho bisogno di te.”, gli disse, appena lo ebbe trovato.
    
    “Cosa ...
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