La porta sul retro. 1a parte
Data: 02/04/2023,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Marla23, Fonte: Annunci69
... socchiuso. Istintivamente si alzò per chiuderlo, in preda al meticoloso tentativo di ristabilire l’ordine naturale delle cose.
Quando appoggiò la mano sulla maniglia del cassetto, vide attraverso il piccolo spiraglio il mucchio in disordine degli indumenti. Aprì per sistemarli, pur sapendo che quel gesto non sarebbe stato per nulla apprezzato da Valentina. Al contrario del suo cassetto, quello della compagna era il caos totale. Mutande e reggiseni non accoppiati, buttati li a caso, mischiati tra collant e body. Nessuna distinzione per tipo, forma, colore. Una cosa inconcepibile per lui.
Sotto la massa informe e colorata Alberto scorse il cofanetto porta gioie. Era in legno, intagliato con motivi tratti dalla mitologia indiana, lungo circa una ventina di centimetri e largo uguale. Da quel contenitore vagamente kitsch Valentina sfilava i preziosi monili da lui acquistati nei nove anni di matrimonio. Valentina era una moglie da sfoggiare con orgoglio nelle serate con gli amici e nelle occasioni di gala, soprattutto se i partecipanti facevano parte del giro del suo lavoro.
Alberto era un ingegnere gestionale di un importante gruppo finanziario. Si occupava di modelli previsionali applicati al mondo del trading. Gestiva transazioni per milioni di euro a livello internazionale ed era stimatissimo dal gruppo dirigente dell’azienda e soprattutto dal presidente e da sua moglie. Ma questo non gli bastava. Nulla soddisfava in modo permanente la sua bramosia di successo. Non ...
... voleva solo essere un uomo fortunato e vincente ma voleva anche suscitare invidia e desiderio negli altri uomini. Si sentiva perennemente in competizione, un tipico maschio alfa. Per quello s’era sposato una donna bellissima, che lui impreziosiva con gioielli e vestiti firmati. Viveva in una bella casa al centro di Roma e possedeva una barca ed una villa al Circeo. Per tutto questo si sbatteva dieci ore al giorno tra computer e riunioni. Per scrollarsi di dosso un passato normale, trascorso nel seno di una famiglia modesta del quartiere di Centocelle. Da quell’ambiente di periferia si era affrancato, lavorando e studiando la notte, stringendo i denti, giorno dopo giorno.
Quando entrò come praticante nel primo studio di brokers della capitale aveva appena duecento euro sul conto corrente ed un diploma di laurea a pieni voti. Crebbe in fretta, sgomitando tra i colleghi che per lo più provenivano dall’alta borghesia romana e milanese. Lui, figlio di un postino e di una barista, s’era fatto il culo più degli altri e aveva fatto fare una fortuna al gruppo societario per cui lavorava. Era precoce e affamato. Voleva essere un esempio, il manifesto di un vincente da sbattere in faccia al mondo. Tutto ciò non lo aveva reso più felice dei tempi dell’università, quando faceva su e giù con lo zaino sulle spalle tra piazzale Aldo Moro e via dei Castani n. 44. La sua, più che un’ostentata dimostrazione di vittoria, sembrava l’eco di un grido disperato.
Preso dall’impulso irrefrenabile ...