1. Master Satisfaction


    Data: 23/07/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Lesbo Autore: Koss, Fonte: RaccontiMilu

    ... e Olivia perse il controllo, non badava più a quello che lui faceva, lo accettava e basta. Lui passò il vibratore sul seno e sui capezzoli facendoli diventare sempre più duri. Olivia aveva capezzoli piccoli e rosa, ma che quando si eccitavano si ingrossavano, si indurivano e si appuntivano. Poi lui scese tra le gambe e si insinuò tra le cosce che per via della legatura erano belle strette. Ma lui trovò comunque lo spazio e forzò. Olivia gorgogliò, poi gemette, poi non si trattenne e spinse in avanti il bacino. Lui per un po’ glielo fece sentire, poi le strizzò un capezzolo e glielo negò. Lei gemette delusa ed esasperata. Di nuovo la trattò come una bambola, rapido ed efficiente. La slegò e la rilegò al mobiletto basso rivestito di cuoio. Ginocchia fissate ai piedi di dietro, polsi fissati a quelli davanti. Olivia era aperta ed offerta. Lui la guardò mentre si spogliava, si levò la camicia, scalciò i mocassini, si levò i pantaloni. Olivia aveva girato la testa verso di lui, ma non vedeva bene. Era un corpo bianco, con muscoli lunghi e tonici, ventre piatto, guardò in mezzo alle gambe, ma vide poco. Poi lui si inginocchiò dietro di lei e lo sentì. Prima la mano che fece una rapida visita constatando che era fradicia e poi quell’affare che era lungo, affusolato e duro. Scivolò dentro di lei riempiendola e Olivia muggì. Lui si mosse dapprima lentamente, poi più veloce, infine divenne una furia. Olivia stava impazzendo. Finalmente, era quello che voleva, un toro che la ...
    ... scopava con violenza, ardore e senza nessun riguardo. Lui le strizzò le tette e la fece mugolare e gemere sia di dolore che di piacere, poi la morse su una spalla. Olivia si inarcò fin dove poteva. Lo voleva e lui glielo stava dando. La fotteva senza remissione e lei iniziò a dire frasi senza senso. – Oh Dio… cazzo… finalmente… sìììì, fottimi così… – Venne, più volte, non seppe quante. Lui la riempì di sborra e si accasciò su di lei. Anche lei si lasciò andare.
    
    Cenarono in una saletta del piano terra, Olivia intuì che in quei saloni c’era altra gente che cenava o chiacchierava o faceva altro, ma non vide nessuno, lui la condusse per lunghi corridoi fiocamente illuminati a quella saletta con un tavolo rotondo riccamente addobbato dove si accomodò. Venne direttamente la cuoca a prendere le ordinazioni, si chiamava Bianca. Una bionda snella e con un bel seno, palesemente una schiava. Olivia seppe poi che era anche la moglie dell’autista. Il Master ordinò per tutti e due. Olivia era un po’ imbarazzata, lui l’aveva scopata in modo travolgente e lei aveva iniziato a dire un sacco di sciocchezze. Pensò che doveva dire qualcosa e iniziò da lì. Ridendo disse – chi sa cosa hai pensato delle sciocchezze che ho detto mentre… – Lui le sorrise, – hai detto che ce l’ho duro e che ti stavo sfondando divinamente. E’ un gran complimento. – Olivia arrossì. – Sì, ho detto proprio così, era quello che volevo e che voglio. – – Abbiamo tutta la notte, ti fotterò fino a quando non dirai basta. ...
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