1. Mi scopo mia figlia G. (parte II)


    Data: 18/03/2023, Categorie: Incesti Autore: Rosco_p, Fonte: EroticiRacconti

    ... avessero prima proposto la cosa, solo supposi che essendosi stabilita una ottima confidenza avevano pensato che rollare una canna non avrebbe creato nessun problema, e infatti la cosa non me ne creò alcuno.
    
    Mi piacque tornare a fare un giro di fumo dopo tanti anni. Mi piaceva tornare a sentirmi come ai tempi in cui ci ritrovavamo con gli amici del liceo a passare le serate rinchiusi nello scantinato di uno di loro, a pompare musica dai subwoofer ed a passarci la canna, dando delle profonde boccate e sballando di piacere. E così sorrisi nel vedere Giulia e Andrea scambiarsela sorridendo a loro volta e ridacchiando con una complicità che ammetto mi procurò una certa invidia, e fu anche per questo che subito mi accodai a loro e invitai mia figlia a passarmela.
    
    A quella canna ne seguirono un altro paio, insieme a dei bicchierini di vodka, poi persi il conto e pensai solo a chiacchierare con Andrea, restando seduti a tavola mentre, ad un certo punto, Giulia andò ad accomodarsi sul divano che in pratica, per la mancanza di una vera parete, ci veniva proprio di fronte, regalandoci l'immagine di lei che stanca e parecchio intontita dal bere e dal fumare ci crollò sopra addormentandosi subito.
    
    La posizione che prese era scomposta e le mise in risalto le tette che oltretutto non erano costrette dal reggiseno. Appena rientrata a casa infatti salì in camera e se lo levò insieme al tailleur, lasciandole così libere di (lo confesso) imbarazzarmi.
    
    Senza rendermene conto la ...
    ... fissai per un po', era proprio una gran bella figliola la mia Giulia, con quella seconda di seno che per tutta la serata pareva mi ammiccasse dalla larga scollatura di una misera canottiera di cotone.
    
    Andrea mi destò facendo un colpo di tosse ed io, sempre più imbarazzato, mi stropicciai gli occhi con i polpastrelli dicendo che ero stordito e che si era fatta l'ora che tornassi a casa. Lui sorridendo mi porse il mozzicone per, disse, l'ultima tirata di fumo, ed io stupidamente accettai. Per tutto il tempo che mi ero più o meno inconsciamente fissato con gli occhi sul bel corpo di Giulia aveva regnato un silenzio assoluto; per tutto quel tempo Andrea aveva osservato me che squadravo le grazie di mia figlia esposte in maniera oscena ma inconsapevole, e la cosa dapprima lo aveva stupito poi intrigato e spinto ad alzarsi da tavola e raggiungere la fidanzata. A quel punto mi alzai deciso ad andarmene ma prima, com'ero solito fare a casa, impilai uno sull'altro i nostri piatti e vi raccolsi sopra le posate mettendo tutto nell'acquaio; gettai le lattine di birra vuote nella pattumiera e conservai in frigo le fette di crudo avanzate. Davo le spalle ai due ragazzi e sentii Andrea accennarmi che non c'era bisogno che mi scomodassi ma gli risposi che visto che lo facevo spesso per dare una mano a mia moglie perché mai non avrei dovuto farlo per mia figlia?
    
    Quando ebbi finito di dare una sistemata mi voltai per salutare e mi si presentò davanti l'immagine di Andrea che, appoggiato sul ...