Lilly, la figlia del vicino - Racconti Erotici

Lilly, la figlia del vicino

... Grande”.

Per la prima volta non andò in vacanza con i genitori.

Rimase a casa da sola, con la promessa che noi, io e mia moglie, le avremmo fatto da “angeli custodi”.

Due giorni dopo, al pomeriggio, mi chiama Carlotta

“Lilly ha appena chiamato, dice che si è rotta la doccia. Papy, puoi andare a darle un occhiata?”

“ma veramente..”

“Dai Papy, ti accompagno, così le faccio compagnia”

La trovammo avvolta in un grande asciugamano da bagno.

Mi mostrò il tubo della doccia che a suo dire si sarebbe guastato.

Posai la cassetta degli attrezzi. Le “scacciai”.

La loro presenza lì sarebbe diventata pericolosa.

Ridendo se ne andarono da qualche parte, in camera presumo.

Stavo per mettere le mani su tubo della doccia quando passando davanti alla lavatrice fui catturato da un odore, o un profumo meglio.

Vidi che sopra alla lavatrice, buttate lì, ci stavano un paio di mutandine.

Emanavano un odore troppo accattivante.

Le osservai poi le presi in mano. Automaticamente le portai verso il mio naso.

Un forte odore di femmina mi avvolse completamente.

Non solo, le mutandine erano tutte bagnate, e di fresco. L’umore non si era ancora seccato ma era ancora visibilmente umido, bagnato direi.

Segno che erano state usate da poco. Da pochissimo.

Mi inebriai di quel profumo. Mi vergogno ma devo confessare che leccai quel indumento. Lo leccai con foga.

L’odore, quel dolce profumo di donna, oltre alla reazione fisiologica comprensiva al basso ...

... ventre, colpì la mia fantasia in modo assolutamente potente.

Mentre con la lingua raccoglievo le ultime gocce liquide da quel indumento la mia mente aveva sostituito le immagini della realtà con quelle della fantasia.

Credevo veramente di slinguare l’intimità di Lilly.

Non so cosa mi trattenne dal non masturbarmi furiosamente.

Immerso in quel sogno folle non mi accorsi che mia figlia era entrata in bagno e mi stava osservando.

“Papy?”

Ero di spalle rispetto alla porta per cui era assolutamente impossibile, lo sperai forte, che mi avesse visto mentre leccavo, come un maniaco, le mutandine, fradice, della sua amica.

“Papy?, Tutto bene?”

Nascosi in una mano quello straccietto di stoffa e mi girai.

In quel momento comparve anche Lilly.

Tolto l’asciugamano aveva indossato una larga maglietta.

Il controluce di quel particolare momento non lasciava ombra di dubbio sul fatto che sotto fosse completamente nuda.

Nel girarmi non avevo considerato che la mia potente erezione sarebbe stata visibile.

Ancora di più , appena i miei occhi mi comunicarono la condizione di nudità di Lilly sotto alla maglietta il mio “coso” cominciò a muoversi di vita propria, cercando forse di uscire dalla tana.

Questo movimento fu notato da entrambe le ragazze.

lo vidi dal movimento del loro sguardo.

Carlotta rimase con la bocca semiaperta.

Fu Lilly a cavarci dall’imbarazzo

“Dai Lotta, lasciamolo lavorare”, la prese per mano e la trascinò via.

Nel fare ...