1. Intimo per signora


    Data: 11/03/2023, Categorie: Tradimenti Autore: HarrymetSally, Fonte: Annunci69

    ... via via le mie resistenze con l’ineluttabilità delle maree. Mi staccai dal suo abbraccio, avviandomi verso il divano, pronta a spalancarmi per lui.
    
    “Dove va?” mi chiese con aria perplessa.
    
    Mi fermai all’istante, disorientata, e lo guardai. “Io….”
    
    “Dobbiamo ancora provare degli articoli, sempre che questo primo assaggio l’abbia soddisfatta.”
    
    Mi ricomposi, recuperando la mia dignità di donna evoluta e padrona di casa.
    
    “Sono una donna di parola – dissi – e riconosco che lei aveva ragione. Questo abito è delizioso. Le peparo un caffè. Lei intanto scelga un altro capo da farmi provare.”
    
    Smisi l’abito in prova e recuperai il mio vestito. Tralasciai il perizoma, avevo come la sensazione che avrei comunque dovuto rinunciarvi tra poco.
    
    Mentre ero in cucina ad attendere che il caffè salisse, vidi il telefono vibrare. Un messaggio
    
    “Ho finito. A casa tra un’ora, give or take.” Esistono persone che dicono un’ora e pensano due, ma mio marito è di tutt’altra pasta. Calcolai di avere non più di una quarantina di minuti per congedare il mio ospite.
    
    Tornai in salotto e gli porsi la tazza fumante.
    
    “Cambio di programma – dissi - Mio marito rientra tra circa mezz’ora. Il tempo di finire quello che ha cominciato”. Mi sedetti sul divano offrendogli la vista delle mie gambe spalancate, pronta all’assalto sessuale che avrei ricevuto tra un istante. O almeno così credevo.
    
    L’uomo inalò dalla tazza, assorto, come se ascoltasse qualche voce sepolta in fondo alla sua ...
    ... testa, invece che quella della donna che aveva di fronte.
    
    “Io ho una controproposta – disse – lei ora prova il capo che ho scelto per lei, e se le piace esaudirà una mia richiesta.”
    
    “Non c’è tempo” ribattei, sulle spine. Un’ora, give or take!
    
    Sono certo che non è così, così come sono certo che lei è una donna di parola, e noi abbiamo fatto un patto. Un caffè, e un altro indumento.”
    
    Si alzò e si diresse nuovamente verso il campionario. Ne estrasse un delizioso slip con l’orlo di pizzo nero ed un intricato gioco di trasparenze sul di dietro. Ai lati vi erano due fiocchi regolabili esteticamente molto graziosi.
    
    Presi lo slip dalle sue mani e lo indossai, sfilando ancora per lui.
    
    “Perfetto – disse – Ora vieni qui.” Ancora il “tu”, quell’acceleratore di eccitazione che sapeva usare così sapientemente per farmi vibrare a suo piacimento.
    
    Come ipnotizzata dalla perentorietà delle sue parole, obbedii. Mi vennero in mente quelle antiche storie sui vampiri, su come fossero totalmente inermi, finchè non li si lasciava entrare. Ma una volta aperta la porta e rivolto loro l’invito in casa, il loro potere diventava smisurato. Avevo lasciato entrare in casa un vampiro con un sorriso e una ventiquattrore, e adesso sarei stata divorata.
    
    “Vedi, la prima cosa da saggiare, in un capo del genere, è l’elasticità del tessuto. Troppo spesso capi del genere sono esteticamente pregevoli, ma troppo poco elastici e soggetti a strappi e smagliature.” Mi attirò a sé con forza, ...