1. Il percorso della lingua


    Data: 10/03/2023, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Kugher, Fonte: EroticiRacconti

    ... tesa e si mosse quel tanto che le corde le consentissero nella speranza di trovare una via di fuga che non avrebbe comunque voluto percorrere.
    
    Lingua?
    
    Non frusta?
    
    Lingua, lingua sulla sua figa.
    
    Il Padrone prima gliela baciò, lievemente, poi a bocca aperta fece strisciare le labbra fino a concludere con un bacio dal quale, con la lingua, passò su tutta la fessura depilata, tenendola piatta e senza entrare.
    
    Era bagnatissima. Le faceva sempre questo effetto la paura e l’attesa della frusta, o il desiderio di lui, del suo possesso, del suo potere.
    
    La lingua passò dall’alto al basso entrando lentamente di punta nella figa, mentre le mani passavano sul corpo, sfiorandolo, a volte premendo e facendo proprie le carni fino ad impugnare le natiche e sentire il plug che le entrava nel culo.
    
    Prima di farla stendere a letto, l’aveva spinta contro il muro di forza e le si era addossato penetrando la sua bocca con la lingua desiderosa. Le mani l’avevano presa per i capelli e spinta ad inginocchiarsi schiacciandole col bacino il capo contro il muro. Lei sentiva il cazzo duro ma ancora dentro i pantaloni. Cercò di prenderlo ma lui la afferrò per i capelli fino a spingerla con la guancia a terra, ai suoi piedi. Lei era già stata denudata e fu facile per lui infilarle il plug nel culo.
    
    La lingua giocava con le grandi labbra alle quali dava piccoli morsi, eccitandosi nel sentirla tirare le corde che la trattenevano. Le mani erano ora sui seni e le dita giocavano con i ...
    ... capezzoli a volte stringendo a volte accarezzando.
    
    (Ripensò alla prima volta che le diede il bacio in un turbinio di battiti al cuore e di emozione, quando le rubò quel contatto al termine di una serata al ristorante. Per tutta la cena l’aveva divorata con gli occhi facendole trasparire la metà del desiderio, frutto del tempo in cui l’aveva corteggiata con discrezione, standole vicino senza mai essere invadente, consentendole di guardare la sua anima mentre lui studiava quella di lei. Erano davanti alla porta e lei cercava le chiavi nella borsetta, quando le prese i capelli e la attirò a sé per cercare la sua lingua. Lei era stata colta alla sprovvista e replicò al contatto della lingua più per istinto dell’anima, nell’aver ritrovato nell’umido il piacere del contatto di quell'uomo che le era entrato sottopelle lentamente. Lui la lasciò e se ne andò, per non darle modo di dire nulla ma di pensare a quanto accaduto, di guardarsi dentro per consentirle di capire se le fosse o meno piaciuto e, in questo caso, per non metterla nell’imbarazzo di respingerlo in quel momento ma di negarsi alla prossima telefonata).
    
    Con la lingua salì accarezzando il ventre perfettamente liscio apprezzandone la perfetta depilazione, fino ad arrivare all’ombelico, nel quale trovò quella goccia di sudore, frutto dell’attesa e della tensione e che lui bevve, riprendendosi quello che lui stesso le aveva procurato.
    
    (Arrivato a casa, le aveva mandato un sms con una semplice “buona notte”, per farle ...