Il percorso della lingua
Data: 10/03/2023,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Kugher, Fonte: EroticiRacconti
... profumo del caffè, che le arrivava forte, fu interrotto dal suono della tazzina posata sul tavolino.
Si era alzato! Cazzo! La salita stava finendo, sarebbe iniziata la corsa a velocità folle su quei binari progettati da lui e ignoti a lei.
Lo sentiva dai movimenti così come intuì che il leggero fruscio fosse determinato dall’aver preso in mano il frustino che aveva visto posato accanto alla poltrona quando l’aveva legata.
Il respiro prese velocità e la cecità non le consentiva di vedere se era già arrivata al colmo della salita per la discesa sulle montagne russe.
Era finita l’attesa?
L’ansia?
Sarebbe iniziato il dolore?
Paura?
Aveva paura?
Sì, cazzo, sì!
Aveva paura e quella sensazione le trasmetteva un formicolio alla bocca dello stomaco che poi scendeva alla figa che si sentiva bagnata.
Il Padrone le girava attorno. Quello stronzo sapeva come alimentare l’ansia e la paura.
Lo odiava. Sì. Lo stava odiando. Muoviti stronzo, colpisci, fammi iniziare la discesa, poni fine a questa cazzo di attesa.
No!
Il frustino iniziò a scorrere sulla pelle.
Respiri corti, affannati.
Mancava poco alla fine della salita.
La paura aumentava, era aumentata, aumenterà.
Cazzo! Cazzo! Cazzo!
Sperava che tornasse a sedersi in poltrona!
Sperava che restasse lì e la finisse con quell’ansia del cazzo!
Voleva che restasse lì e durasse il più a lungo possibile perché quella tensione, che temeva, la eccitava!
Voleva parlare. Non poteva. ...
... Quelle cazzo di mutandine che le aveva messo in bocca al momento della legatura quando, già tesa, lei lo mandò affanculo.
Cosa cazzo stava aspettan….sciack!!!!!!
Lo stronzo l’aveva colpita sul capezzolo con la paletta di quel maledetto frustino.
Il respiro era affannato, veloce ed aveva sentito tirare le corde che la bloccavano a letto quando si era contorta dando sfogo a tutta la tensione che aveva accumulato.
Ed ora? avrebbe fatto passare ancora una eternità o l’avrebbe colpita subit….sciack!!!
Lo stesso capezzolo.
Bastardo, se lo aspettava sull’altro.
Ancora mugolii e tirate alle corde.
La discesa sulle montagne russe era iniziata.
sscciacckk!!!
Interno coscia.
sscciiacckk
Altro interno coscia.
Lo stronzo non le stava dando tempo di recuperare e……….
Silenzio!
Maledetta benda.
Non avesse avuto quelle cazzo di mutandine avrebbe chiesto pietà, lo avrebbe implorato di smettere o, almeno, di mettere fine all’attesa tra un colpo e l’altro e la picchiasse per segnare il suo bel corpo, come piaceva a lui, simbolo e segno di possesso e di potere, il suo potere, quel potere che la faceva sentire sua, che le dava il senso di appartenenza che avrebbe sentito ancora quando, guardandosi allo specchio, avrebbe visto quei segni.
Ancora silenzio.
Lei lo sentì salire sul letto, lo sentiva sul letto, si stava muovendo.
Lui era salito sul letto, la guardava sul letto, si mosse per prendere posto.
Silenzio. Immobilità.
La schiava era ...