Sissignore
Data: 10/03/2023,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69
Erano ancora i tempi del servizio militare obbligatorio, molto utile per far mettere il naso fuori di casa ai giovani che non erano mai usciti dal loro paesello e per far sì che si conoscessero tra loro e facessero amicizia con altri provenienti da ogni parte di Italia. Forse, senza volerlo, era anche un sistema che univa la nazione e limitava la chiusa mentalità razzista, purtroppo oggi dilagante.
Erano pochi giorni, meno di una settimana che in caserma erano arrivate le nuove reclute provenienti dal CAR (periodo di addestramento): giovani neo-maggiorenni dalle più svariate provenienze. C’erano quelli di città, più smaliziati, e c’erano i paesani, tutti lavoro e chiesa. Quelli più educati e quelli più sboccati. Quelli dal fisico più robusto e quelli più minuti e scheletrici.
Quella mattina, come ogni mattina, erano tutti radunati in file ordinate nel cortile centrale. Finita l’alzabandiera, il capitano disse che i nuovi sarebbero dovuti rimanere perché il colonnello comandante della caserma doveva parlare loro, mentre gli altri sarebbero andati a svolgere le mansioni loro affidate. Così fu ed il capitano comandò la marcia di questi ultimi verso le camerate.
Quando rimasero solo le reclute, prese la parola il colonnello, con la sua voce molto virile. Era uomo tutto di un pezzo che metteva soggezione. 53 anni, non bello (anzi) ma alto, massiccio, mascelle volitive, occhi severi, spalle larghe, con un filo di barba e con tanto pelo che lo rendeva ancora più ...
... virile.
“Ragazzi. Adesso vi passerò in rassegna, uno ad uno. Mi dovrete dire il vostro nome e da dove venite e, se ritengo necessario, risponderete a qualche mia domanda. Uno di voi sarà il mio nuovo attendente. Bene, cominciamo”.
Il colonnello si fermava davanti ad ognuno, saluto militare e tutti rispondevano quello che veniva loro chiesto. Quando fu davanti a Sergio, lo guardò attentamente. Questo fece come tutti gli altri, ma dentro di sé aveva il cuore che gli batteva forte. Era un ragazzo del profondo sud, dalla carnagione scura, capelli neri ricci, grosse sopracciglia nere, labbra grandi e rosse, occhi lucenti, piccolino di statura, magro ma senza esagerazione, con un paio di occhiali che lo distinguevano come uno di quelli oggi definiti “nerd”.
A lui, quell’uomo importante ed autoritario piaceva molto, ne era affascinato, benché fosse più grande di suo padre. Sapeva bene che gli piaceva soprattutto dal punto di vista fisico. Si sarebbe volentieri sottomesso a lui e alle sue voglie più perverse. E’ il carattere passionale di molti meridionali: tanta devozione in chiesa e tanta voglia erotica pronta ad esplodere. Le due realtà sono solo apparentemente contraddittorie ma possono convivere con estrema facilità.
Non aveva mai avuto esperienze sessuali vere e proprie, se si escludono gli innocenti giochetti con i cazzetti degli altri ragazzini del paese e qualche sega sulle poche riviste porno che gli era capitato di vedere. Lui era pienamente cosciente che avrebbe voluto ...