1. Io e Andrea (capitolo uno)


    Data: 08/03/2023, Categorie: Trans Autore: Trozzai Gotusva, Fonte: EroticiRacconti

    ... cerchiello nero. Non riuscivo staccarmene, per fortuna lei non accennava a muoversi e l’addome piatto si muoveva impercettibilmente con il ritmo del respiro di chi dorme. Non so quanto rimasi li, ma ad un certo punto mi scossi e decisi di tornare sui miei passi continuando a girarmi fino a che la visione fu fuori dal mio campo visivo.
    
    Quell’immagine però, fissa nella mia mente e non mi permise di pensare ad altro per l’ora successiva. Il pomeriggio si stava consumando ed io mi rodevo per non essere solo. I miei amici leggevano e chiacchieravano, mi coinvolgevano in conversazioni dove rispondevo come un automa. Fisicamente ero li ma la mia mente continuava a stare sui fotogrammi di poche ore prima e che adesso stavano fuori dal mio campo visivo. Andammo a bagnarci e vedendo che tornavano subito agli asciugamani, ne approfittai per fare altri due passi e quasi corsi per quel centinaio di metri che mi separavano da quello che mi sembrava un sogno. Era ancora li, aveva solo spostato una mano sull’addome piatto.
    
    Non ebbi il coraggio di appoggiare lo sguardo come la prima volta, mi accovacciai ad un metro da lei nell’atteggiamento di chi deve togliersi qualcosa tra le dita di un piede, e rimasi così qualche secondo prima di tornare sui miei passi con gli occhi immersi nel sogno. Fossi stato solo avrei atteso seduto che aprisse gli occhi per starle vicino e appellarmi al destino, ma non era così e lentamente senza voltarmi tornai al mio asciugamano. Erano passate da poco le ...
    ... diciannove e anche se il sole splendeva ancora alto, le poche persone che occupavano paradise beach se ne stavano andavano in silenzio. I miei amici si spostarono cinque minuti per fare pipi ed al ritorno, chiesi se vi fossero servizi igienici in quel posto. Sorridendo, risposero che con tutti i cespugli che la pineta offriva appena fuori dai sentieri, non mancava certo la privacy.
    
    Loro si sedettero e tornarono a leggere, concordammo che ci saremmo mossi per tornare verso le venti per cui mi alzai alla ricerca del mio cespuglio. Lo trovai con facilità e appena soddisfatta la funzione vescicale, mi incuriosì l’evidente snodarsi di piccoli sentieri fra le tamerici, che continuavano con quelli tra gli arbusti fino a sotto gli alberi. Iniziai a percorrerne uno che in qualche decina di passi mostrò le prime persone alla ricerca di occasioni, erano uomini attempati perlopiù in sovrappeso che mi guardavano manifestando interesse. Girai i tacchi per tornare sui miei passi, non era la prima volta che mi imbattevo in una situazione del genere.
    
    Verso la fine del bosco, eccola apparire, avanzava nella mia direzione con un foulard che le copriva il corpo dal seno al pube. L’apparizione mi fece tremare le ginocchia e battere il cuore a mille. Camminava sorridendo e quando mi fu vicino mostrandomi il collo appena sotto il mento mi chiese di guardare i danni compiuti dall’insetto che l’aveva appena punta. Presentava solo un puntino rosso niente più, la rassicurai, lei mi accarezzò la ...
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