1. La bufera di neve


    Data: 07/03/2023, Categorie: Gay / Bisex Autore: igor78, Fonte: EroticiRacconti

    ... classico montanaro burbero e di pochissime parole, ma ci offrì una cioccolata calda che mio figlio apprezzò moltissimo. Nel pomeriggio l'omone uscì nella tormenta a fare non so che, intimandoci di stare in casa. Quando mia moglie chiese se poteva andare in bagno quello rispose: "è pieno di cespugli là fuori", il che ci fece capire che la casetta non aveva alcun servizio igenico!
    
    Per cena l'omone ci preparò un'ottima zuppa di castagne e funghi, bella calda e subito dopo ci disse che in montagna si va a dormire presto. "Tu e il bambino potete sistemarvi sul divano" disse a mia moglie, aprendo un armadio e buttando sul divano qualche coperta. "Copritevi bene, perchè quando la stufa si spegnerà verrà freddo qua". "Tu vieni con me" disse rivolto a me, attraversando poi per la prima volta l'unica porta che dava sulla stanza, oltre a quella di entrata.
    
    Lo seguii in una stanza ancora più piccola, con un armadio di legno antico, una piccola finestrella chiusa con gli scuri e un letto, anch'esso di legno, con sopra un bello strato di coperte pesanti. Il letto era poco più che un letto singolo, diciamo a una piazza e mezzo, ma era evidente che l'omone l'avrebbe occupato tutto con il suo corpo. Sotto alla finestra si trovava un grosso vaso, vuoto.
    
    L'omone mi disse di chiudere la porta, si voltò verso di me e guardandomi in faccia iniziò velocemente a spogliarsi, mentre io ancora mi stavao chiedendo dove avrei dormito. Slacciati i bottoni, si tolse la pesante camicia di flanella, ...
    ... mostrando un possente petto nudo, con un discreto rigonfiamento come pancia, ma bella tesa. L'intero busto era ricoperto di una folta peluria nera, che in parte vidi poi coprire anche le spalle e la schiena. Poi, continando a guardarmi negli occhi mentre io ero perso a guardare il suo corpo, si slacciò la cinghia dei pantaloni, abbassò la lampo velocemente, aprì l'ultimo bottone e si abbassò i jeans. Con mia grande sorpresa non indossava le mutande e fra le gambe erano ben visibili un paio di grosse palle pelose con sopra adagiate un cazzo moscio, tozzo, abbastanza corto ma apparentemente bello largo.
    
    Rendendomi conto di quello che stavo facendo, alzai subito lo sguardo distogliendolo dal pacco. Quello non fece una piega e mi disse "spogliati, su, che altrimenti prendo freddo". Poi afferrò il vaso e iniziò a pisciarci dentro, davanti a me. "Puoi pisciare qui se hai bisogno questa notte. Poi lo svuoti dalla finestra" e così fece una volta che sentii finire la lunga pisciata. Per non guardarlo, io intanto mi ero voltato e spogliato dei vestiti, con l'eccezione degli slip e della maglietta della salute. Quando mi volto lui sta mettendosi a letto dopo aver aperto le coperte. Si volta e mi ordina "togli anche quelli, ci faremo caldo a vicenda". Apro bocca, per la prima volta da quando sono entrato nella stanza: "dobbiamo dormire assieme in quel letto piccolo?" "Puoi sempre morire di freddo sul pavimento!" risponde aggiungendo una sonora risata. Poi il suo viso si allarga in un ...