1. Bella figlia dell'amore


    Data: 05/03/2023, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... in effetti definire super dotato sembrava riduttivo.
    
    Erano messi a sessantanove, Anacleto sotto e Romeo sopra: unica posizione che gli permetteva di operare agevolmente su quel cazzo da primato.
    
    A quella proposta, formulata in una situazione così intrigante, Anacleto si sentì gonfiare il cuore.
    
    “Parli sul serio?”, chiese, estraendogli la lingua dal buco del culo.
    
    “Certo”, mugugnò Romeo, leccando via una corposa goccia di siero che sgorgava in quel momento dalla boccuccia carnosa.
    
    “Se ci sposiamo, allora, dovrai lasciarmela scopare questa deliziosa fighetta…”, sospirò Anacleto deponendo un bacio voglioso sul bramato pertugio.
    
    “Ma di’, sei impazzito? – scattò Romeo togliendoglisi di dosso e rigirandosi a fissarlo negli occhi – Vorresti ficcarmi nel culo questo… questo?...”, e impugnò l’anaconda, come incredulo a quella balzana pretesa.
    
    “Che matrimonio sarebbe, allora?”, fece Anacleto con un sorriso dal sapore amaro.
    
    Fino a quel momento, infatti, nonostante fossero amici e amanti da così tanto tempo, Romeo si era sempre rifiutato di farsi possedere, adducendo a pretesto le dimensioni dell’anaconda che, come minimo, lo avrebbero spedito dritto al pronto soccorso a farsi ricucire il culo.
    
    “Amore, - cercò allora di blandirlo Romeo – lo sai che ti amo da morire, ma il tuo coso mi fa davvero paura…”
    
    “Sì, lo so… - tagliò corto Anacleto – Si sta facendo tardi… dai, fammi venire, ché dobbiamo andare a teatro.”
    
    Consapevole dell’atmosfera che si era ...
    ... raggelata e quasi se ne sentisse in colpa, l’altro tornò ad occuparsi della poderosa appendice, prestandole il miglior servizio di mano e di bocca che Anacleto potesse desiderare e che in breve trasformò il suo cazzo in un geyser di sborra bollente, la maggior parte della quale schizzò con vigore sulla faccia di Romeo, che lungi dal provarne ripulsa, si calò rapido sull’apertura del cratere e lasciò che gli ultimi getti gli dilagassero sulla lingua, prima di ingoiarli.
    
    Continuò, quindi a leccare tutt’attorno, fra le pieghe del prepuzio, finché, ridottosi il pomello a dimensioni accettabili, lo prese interamente in bocca e lo poppò, spremendone fuori anche gli ultimi residui.
    
    Avrebbe voluto che Anacleto gli restituisse il favore, ma quello era ancora ombrato per il suo rifiuto a farsi inculare, per cui:
    
    “Dai, si fa tardi, andiamo.”, gli disse con un sorriso, fingendo indifferenza.
    
    Il primo atto filò tutto liscio e le rispettive esibizioni furono seguite dagli applausi scroscianti del pubblico. Ritrovarsi fianco a fianco sul palcoscenico valse a calmare il risentimento di Anacleto, detto Anaconda: le paure di Romeo erano comprensibili, un arnese come il suo non poteva non provocare danni al suo passaggio. Cominciò anche a sentirsi in colpa e, durante l’intervallo, pensò di raggiungere Romeo in camerino per fare la pace.
    
    Ma Romeo in camerino non c’era e nessuno sembrava saperne niente. Così, prese ad aggirarsi nei meandri dietro le quinte, sentendosi prendere ad ogni ...
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