Il bagnino di terra - Racconti Erotici

Il bagnino di terra

... avevo prenotato. Sono stato accolto con gentilezza ma mi hanno anche detto di essere arrivato troppo presto e che la mia camera non sarebbe stata disponibile prima di mezzogiorno.

Lo avevo previsto, perciò avevo messo il minimo per andare in spiaggia (costume, telo di spugna, infradito e crema protettiva) dentro una piccola sacca da picnic, fuori dei bagagli veri e propri. Quando ho chiesto se c'era un posto dove potermi cambiare mi hanno condotto in uno stanzone – ripostiglio, dicendomi che lì avrei potuto lasciare i miei bagagli fino alla disponibilità della camera.

Era una specie di magazzino dove c'era di tutto: persino ombrelloni e sdraio accatastati, ma anche canotti e salvagente di plastica, giochi per bambini a iosa e c'era anche un tale che pareva non aver capito che io volevo cambiarmi d'abbigliamento, cioè denudarmi per poi poter indossare il costume.

Anzi no, lo sapeva perché mi disse:- “Fai pure, intanto io continuo il mio lavoro”. Lavoro che consisteva nel prendere delle sdraio dal magazzino e portarle fuori. Entrava ed usciva dalla porta di comunicazione tra quel locale ed un mal curato giardino esterno. Con molto disagio ho ritagliato il tempo per l'attimo inevitabile di nudità integrale, tra un suo prelievo di sdraio e quello successivo.

Di certo non era uno che voleva sbirciare, anzi pensava al suo lavoro senza rivolgermi mai lo sguardo. Ne sono certo perché al contrario io non ho mai distolto il mio da lui, un po' per essere pronto a coprirmi ...

... nel caso mi avesse guardato, un poco perché era un tipo bello da vedere: età sui venticinque anni circa, in canotta, ampia come i calzoncini, entrambi di un rosso stinto; la sua pelle era di una abbronzatura uniforme. Aveva quel tipo di pelle chiara che quando si abbronza diventa quasi dorata, non scura come quella della razza magrebina. Piuttosto alto di statura e ben messo di muscolatura; capelli lisci, biondi, probabilmente lunghi perché riusciva a tenerli legati con un elastico sopra la testa, nella parte posteriore, senza però riuscire a formare alcun codino ma solo un ciuffettino; aveva qualche millimetro di barba biondissima e ben curata, poco pelo rado e biondo sulle gambe, glabro altrove. In tre parole “un gran figo”.

Quando mi ero cambiato e stavo per ritornare nella hall, mi disse:- Puoi passare di qui, se vuoi, per venire in spiaggia.

Ho notato il verbo “venire” anziché “andare”, segno che anche lui vi era diretto. Infatti Silvio, questo era il suo nome, era l'assistente bagnanti dello stabilimento balneare annesso alla pensione Albatros (o, come si definiva lui era “bagnino di terra”, diverso da Sergio, bagnino per la sorveglianza dei bagnanti in acqua, detto “bagnino di mare”).

In sostanza Silvio è stato il primo che ho conosciuto arrivando al mare e da subito, lui mi ha trattato con familiarità ed io sono rimasto affascinato dalla sua bellezza fisica e dalla sua disinvoltura, ci siamo parlati da subito con il tu.

Il sabato e la domenica la spiaggia è ...