1. Una serra per coltivare... relazioni (4)


    Data: 19/07/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: Zindo, Fonte: Annunci69

    Erano passate, anche se in fretta, diverse ore. Lo testimoniava anche lo stato di avanzamento dei lavori nella serra. Erano in arretrati a metà mattinata, erano al passo con i tempi programmati verso la fine del pomeriggio.
    
    Dopo l'esperienza con Marcello, Osvaldo, considerando anche l'orario, si era concessa una breve pausa pranzo e subito dopo si era buttato a capofitto nel lavoro non tanto per recuperare quelli arretrati quanto per non pensare.
    
    Decisamente Osvaldo avrebbe voluto dimenticare l'esperienza vissuta a fine mattinata, quella con Marcello, l'unica esperienza omosessuale della sua vita.
    
    La cosa che lo consolava era l'aver visto partire Marcello con la sua auto, appena lui era tornato al lavoro. Meno male, si era tolto di torno da solo.
    
    Per carità non era sua intenzione rinnegare l'esperienza vissuta o addossare a Marcello tutte le responsabilità. Era cosciente di non essere stato obbligato; provocato sì, invitato anche, ma obbligato no.
    
    E questo era forse quello che più gli rodeva dentro: il non poter dare la colpa a nessuno, l'aver consumato un rapporto omosessuale senza esserci stato costretto. Forse lo avrebbe aiutato a superare lo choc una eventuale costrizione, gli sarebbe servito per giustificarsi con se stesso, invece no, Marcello si era offerto ma lui aveva accettato l'invito, era successo quello che era successo...
    
    Quindi?
    
    Si poteva chiudere l'episodio mettendoci, come suol dirsi, una pietra sopra?
    
    Manco per niente!
    
    Il vissuto ...
    ... gli martellò nella mente durante il pranzo, alla ripresa del lavoro, vedendo partire la macchina di Marcello e dopo quella partenza, quando si dispiacque per essa, quando scopri che una parte di lui avrebbe desiderato che l'episodio non fosse circoscritto ad una esperienza fugace, perché, e questo era il vero problema, quella esperienza gli era piaciuta, e non poco.
    
    Un sospetto gli si era insinuato nella mente e lavorava come un tarlo, facendogli sempre la stessa domanda senza mai fargli trovare una risposta. La domanda era: “E se fossi diventato omosessuale anche io? Se lo fossi già da prima, senza essermene reso conto?”
    
    Dopo ore ed ore di tormenti, comunque produttivi al fine del lavoro che procedette alacremente, finalmente arrivò ad una conclusione. C'era un solo modo per verificare la sua sessualità, andare con una donna e vedere se gli piaceva ancora, forse gli sarebbe piaciuto più che con Marcello. Doveva verificare. Era l'ora di verificare. Era l'ora di Nunzia, la domestica.
    
    Porca miseria, una domestica par-time che lavorava a giorni alterni e quello era giorno di riposo.
    
    Avrebbe dovuto aspettare l'indomani, ma l'indomani era tropo lontano, lui aveva bisogno di verificare subito l'integrità della sua eterosessualità.
    
    Teoricamente sarebbe potuto andare da Patrizia e dirle “Stamattina ci hanno interrotto sul più bello. Vogliamo riprendere da dove abbiamo lasciato?”. Praticamente non era possibile perché Riccardo, il marito di Patrizia, tornato in villa ...
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