Una serra per coltivare... relazioni (4)
Data: 19/07/2018,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Zindo, Fonte: Annunci69
... schifo?”
”Non è questo, ma non pensavo che per te una ragazza che ti chiede un passaggio equivalga ad una che si propone per essere scopata”
“Infatti non lo penso. Sono io che te lo propongo perché mi piaci molto. Non perché mi hai chiesto un passaggio”.
Intanto, senza arrivare al bacio, il furgone era fermo e il braccio di Osvaldo cingeva le spalle di Beatrice, la faccia di lui era vicinissima a quella di lei, lo sguardo di lui era sceso verso la scollatura del vestitino, sui i seni parzialmente visibili.
Lei irrigidita solo in apparenza ma molto turbata gli chiese. “Si può sapere che intenzioni hai? Dove vuoi arrivare?”
Lui le mise una mano tra le cosce, risalì con la mano per quel poco che lei gli consenti di fare , e rispose “Quello che ti ho già detto: portarti a casa mia, se di tuo gradimento ospitarti questa notte, se no una serata in giro a divertirci ma o in un modo o in un altro, o stasera o un'altra volta io con te ho voglia di farci all'amore, di fare sesso, di scopare...ti è chiaro il concetto ora ?”
Lei non poté rispondergli perché una frazione di attimo dopo lui le stava tappando la bocca con la bocca, stava invadendo con la lingua il cavo orale della bocca di lei e, superate tutte le flebili resistenze poste da Beatrice, la mano di Osvaldo era riuscita a risalire fino alle zone intime della ragazza ed ora, mentre la lingua di lui frullava nella bocca di lei, anche le dita della mano giocherellavano sulla figa.
Osvaldo era super gasato ...
... soprattutto perché stava constando che l'esperienza del mattino con Marcello era stato una specie di incidente di percorso, una esperienza in più nella sfera sessuale e non un cambiamento di rotta. Aveva avuto bisogno di provare a se stesso che la figa gli piaceva ancora ed ora aveva ritrovato questa certezza. Godeva già solo al toccarla con le dita, aveva voglia matta di ficcarci subito il cazzo dentro. Era maschio non frocio e voleva, doveva, poteva farlo.
“Sei un turbine!” riuscì a dire Beatrice quando Osvaldo le lasciò la possibilità di poter parlare
“Ci vieni da me?”
“Se queste sono le premesse, come posso rifiutarmi? Ma non è che hai già dato tutto quello che hai da dare? Io vengo ma tu non deludermi “:
Non restò delusa anche se Osvaldo, strategicamente, la fece attendere. La portò, sì, subito a casa sua, ma la lascio davanti a bevande e pasticcini mentre si fece la doccia e si mise in ghingheri, assumendo tutt'altre sembianze, da "operaietto" a damerino, da uno qualunque a fighetto che se la potrebbe anche tirare . E poi anziché portarla al letto la portò in un piccolo ma raffinato ristorante per offrirle una cena degna della figlia dell'ingegnere Riccardo, cioè degna di lei
Durante la cena, Osvaldo aveva prestato interesse solo a quello che lei diceva, ma fece in modo che lei gli parlasse di due argomenti specifici, anzi di due persone specifiche: di lei, di Beatrice, perché voleva che si sentisse al centro delle sue attenzioni, e di Nunzia perché era la ...